Le indagini sono chiuse.

I carabinieri della Compagnia di San Vito hanno effettuato i loro accertamenti sulla morte di Giovanni Serra, 72 anni di Muravera, che si è sentito male nella sua abitazione. Problemi cardiaci.

E' stata chiamata l'ambulanza che con paziente a bordo si è velocemente diretta verso un ospedale di Cagliari. C'era necessità di fare in fretta. Inutile fare tappa al San Marcellino visto che il Pronto soccorso non c'è più e visto che la situazione si presentava molto critica.

Tant'è che a metà viaggio, Giovanni Serra è morto nonostante gli sforzi fatti in ambulanza per salvargli la vita. Sono intervenuti anche i carabinieri della Compagnia di San Vito.

La salma è stata poi portata al cimitero di Muravera, a disposizione della famiglia.

Resta il problema di un ospedale da potenziare dopo lo smantellamento degli ultimi anni. Un controsenso per un'area tanto importante, per di più a vocazione turistica, come questa a 70 chilometri di distanza.

L'handicap di sempre che ha spinto sempre amministratori e associazioni locali a scendere in piazza, senza essere ascoltati. E ora che inizia la stagione turistica il rischio si fa più grosso.

LE PAROLE DEL FIGLIO - Nella sua abitazione di Muravera, Massimo Serra, uno dei due figli di Nino, non si dà pace. "Sono stato chiamato, sono arrivato subito a casa di babbo. C'era già l'ambulanza. Ho sentito parlare inizialmente di codice giallo, tanto che ho pensato di recarmi in ospedale magari per riportarlo a casa. Purtroppo è morto per strada nell'ambulanza che correva verso il Policlinico di Monserrato. Mi resta il dubbio: con l'ospedale davvero operativo, si sarebbe potuto salvare? Non lo so, ma il dubbio resta".

Parole che devono trovare ascolto. "Voglio lanciare un appello: il San Marcellino deve continuare ad esistere con tutti i suoi reparti, Cagliari in certi casi è lontanissima. Non è arrivato neppure l'elisoccorso perché era buio (il servizio è operativo dall'alba al tramonto). Voglio, lo ripeto, un ospedale che sia tale. La popolazione del Sarrabus e dei centri vicini ha il diritto di di avere una sanità migliore. Babbo aveva una patologia al cuore. Ma chi dice che con l'ospedale vicino non si sarebbe salvato? Una domanda che mi porrò a lungo".

Domani, alle 16, a Muravera, si svolgeranno i funerali. Ci saranno tutti gli amici e forse ex colleghi di Nino. Un funerale di preghiera ma anche di forte riflessione.
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