Il direttivo del nuovo organo direttivo dei Progressisti ha deciso di appoggiare la maggioranza consiliare al Comune di Sinnai che si reggeva su un solo voto di vantaggio sull'opposizione. Ma ieri notte in Consiglio al termine di una infinita, polemica, riunione proprio in casa Progressista si è avuta la rottura ufficiale. Un consigliere, Massimiliano Mallocci, è passato in maggioranza votando anche il bilancio. La seconda componente del gruppo, Aurora Cappai, ha deciso invece di restare all'opposizione, esprimendo un no secco all'organo direttivo dei Progressisti e anche non votando il bilancio.

Una rottura netta che comunque era nell'aria. Prima del voto, Cappai ha letto un comunicato per dire: "Prendo le distanze della scelta portata avanti dal gruppo politico dei Progressisti a cui ho aderito con continuità dal lontano 2011. Resto al mio posto, all'opposizione, nel rispetto del mandato ricevuto dall'elettorato poco meno di un anno fa, eletta nella lista 'Sinnai Progressista e Democratica' che faceva sintesi di diverse anime. Un posto che ritengo di essermi ritagliata con impegno e dignità, lavorando assiduamente per il bene della comunità. Continuerò a lavorare in maniera seria e costruttiva, entrando sempre nel merito delle questioni".

Aurora Cappai ha detto anche che "questa è una operazione di rimpasto 'improprio', distante da appuntamenti elettorali, senza alcun mutamento nella composizione della Giunta. Si annuncia una presunta riunione delle forze del Centro Sinistra, ma in realtà si aderisce ad una maggioranza variegata che, a solo un anno dalla sua elezione, ha estremo bisogno di una stampella. La Sinistra sana, ritengo sia in gran parte fuori dai banchi di questa nuova maggioranza".

Nel documento, aggiunge pure che "sono stata assessore ai lavori pubblici dell'amministrazione di Matteo Aledda: per rispondere a problemi trentennali generati da una crescita urbana sfuggita di mano, per rimediare all'assenza pluridecennale di una sufficiente manutenzione delle strade, delle scuole, degli edifici pubblici, per sanare situazioni di degrado urbano, il mio assessorato ha portato nelle casse comunali circa sette milioni di euro in tre anni. In un anno non ho percepito su questi aspetti una seria incidenza politica da parte dell'amministrazione di Tarcisio Anedda. Si può eccepire che il tempo è stato poco per valutare, figurarsi appunto per decidere cambi di bandiera così importanti. Sono emersi però nei fatti importanti divergenze nelle visioni in termini di trasporti, sviluppo del territorio, modalità operative. Nemmeno l'emergenza Covid ha scosso quest'amministrazione. Per ora nessuna azione a favore delle imprese locali.

La mia è una scelta di coerenza. Ho l'impressione che con questa Giunta si stia tornando indietro".

Alla base di quanto è accaduto ieri, la maggioranza si basa ora su 12 voti contro nove dell'opposizione.
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