"E' inaccettabile che un sindaco, responsabile della salute pubblica dei suoi cittadini, sia all'oscuro del numero e dell'identità delle persone positive al Covid-19 tra le persone che amministra".

Questo lo sfogo del sindaco di Sestu Paola Secci, che mette nel mirino il presidente della Regione, l'assessore della Sanità, al commissario dell'Ats Sardegna, all'Unità di crisi regionale.

"Come amministratori, siamo tenuti all'oscuro di quanto avviene, apprendiamo le notizie dai giornali o, peggio, dai social, dove si scatenano voci di ogni genere, la caccia alle streghe e all'untore e dove spesso siamo accusati di voler nascondere le informazioni ai nostri cittadini. E' una situazione che non può andare avanti", prosegue la prima cittadina del Comune del Cagliaritano.

Nella nota del municipio si legge anche: "Stiamo facendo la nostra parte, abbiamo attivato il nostro Centro Operativo Comunale, effettuiamo i controlli delle quarantene obbligatorie e volontarie e giriamo il territorio comunale verificando personalmente che vengano rispettate le disposizioni nazionali e regionali, anche quando poco chiare e aperte a diverse interpretazioni".

E ancora: "Pretendiamo rispetto, per noi ma soprattutto per chi è stato contagiato e si trova in ospedale o a casa. Lasciare che siano le chiacchiere di paese a mettere alla gogna queste persone è disumano. Noi sindaci possiamo rappresentare un filtro importante e una tutela per le famiglie dei pazienti e per tutta la nostra popolazione. Ma siamo tenuti fuori da questo sistema di informazioni che deve essere assolutamente rivisto. Lo chiediamo - chiude Secci - a gran voce a tutti coloro che hanno ruoli di responsabilità nella gestione di questa terribile emergenza".

(Unioneonline/l.f.)
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