Una persona arrestata, quattro denunciati e soprattutto 1200 importanti archeologici recuperati dai carabinieri di Oristano e del Nucleo patrimonio culturale della Sardegna.

Oltre a 800 monete di epoca romana, il pezzo raro è un bronzetto di 3 centimetri conservato in perfette condizioni.

Pesi di piombo, reperti fossili e altri oggetti sono attualmente al vaglio della Soprintendenza di Cagliari e Oristano.

I dettagli dell'operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa al Comando provinciale di Oristano, dal tenente colonnello Domenico Cristaldi, dal comandante del reparto operativo provinciale tenente colonnello David Egidi, e dal maggiore Paolo Montorsi, comandante del Nucleo tutela patrimonio. I militari hanno anche recuperato delle mappe di siti archeologici dove, con l'ausilio dei metal detector, scavano alla ricerca dei reperti ubicati nell'alto Oristanese, tra Paulilatino, Sedilo, a Uras e nel Terralbese.

L'arrestato è un uomo di Uras di 47 anni, mentre gli altri denunciati sono di Oristano, Marrubiu e a Terralba. Dovranno rispondere di detenzione di reperti archeologici e ricettazione, l'arrestato anche di detenzione di armi e munizioni da guerra detenuti illegalmente.

Alcuni oggetti ritrovati (foto Elia Sanna)
Alcuni oggetti ritrovati (foto Elia Sanna)
Alcuni oggetti ritrovati (foto Elia Sanna)

I carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio hanno iniziato le indagini attraverso delle ricerche sul web, dove gli indagati pubblicizzavamo i reperti su siti di compravendita, come subito.it.

Le indagini sono ancora in corso e potrebbero riservare degli sviluppi. Nei cellulari sequestrati dai carabinieri ci sarebbero dei nomi di possibili acquirenti.

Elia Sanna

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