Si gioca tutto sull'intenzionalità di quel fendente col coltello in pieno petto. Per l'accusa, Nicola Nichiri, oristanese 38 anni, colpendo in quella parte del corpo sapeva di ferire in zone delicatissime, mentre per la difesa non c'era alcuna volontà di uccidere. Posizioni opposte che oggi in Tribunale sono culminate con la richiesta del pubblico ministero Sara Ghiani per una condanna a 7 anni e un mese per tentato omicidio (mentre ha chiesto l'assoluzione per il reato di minaccia aggravata). Il difensore, l'avvocato Pinuccio Motzo, ha invece insistito sul fatto che non si tratti di tentato omicidio ma di lesioni e ha sollecitato la pena minima prevista.

In Aula davanti al collegio dei giudici (presidente Elisa Marras, a latere Marco Mascia e Federica Fulgheri), il pubblico ministero ha ricostruito quanto accaduto la sera del 30 gennaio 2018 in via San Giacomo a Nuraxinieddu.

Dopo una serata tra amici, c'era stato un diverbio tra Nichiri e un amico. Secondo quanto riferito da alcuni ragazzi del gruppo sembrerebbe che uno di loro, Paolo Nonnis, andando via abbia dato un buffetto sul viso a Nichiri. Un gesto non gradito al trentottenne, e subito c'era stata una discussione. Poi la situazione sarebbe degenerata e Nichiri avrebbe estrattto dalla tasca un coltello a serramanico ferendo l'amico al torace. Nonnis era stato soccorso, le condizioni non erano gravi mentre Nichiri si era allontanato e poi era stato arrestato dai carabinieri. Il processo è stato rinviato al 20 dicembre per la sentenza.
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