Non potrà espatriare e dovrò presentarsi ai carabinieri di Arzachena, ma torna libero  Mahdi Rahimian, l’imprenditore  iraniano di 40 anni arrestato venerdì mattina all’alba dagli agenti della Digos della questura di Sassari su esecuzione di un mandato emesso dalle autorità del regime di Teheran con l’accusa di frode. 

L’ha deciso la Corte d’Appello di Sassari, chiamata a decidere sull’estradizione nel Paese d’origine: per ora l’imprenditore, che si trovava in uno stazzo per una vacanza con la famiglia, resterà in Sardegna, in attesa di ulteriori atti del procedimento. 

Durante l’udienza di ieri mattina Rahimian ha spiegato di aver ottenuto la cittadinanza olandese nel 2018 e di essere un rifugiato politico: era scappato dal suo Paese perché perseguitato a causa della sua fede cristiana. E per questo era stato accolto dalle autorità di Amsterdam. L’Olanda non ha mai dato seguito alle pressioni della Repubblica Islamica, mentre l’Italia ha proceduto con l’arresto appena il quarantenne ha messo piede sull’Isola. 

L’avvocato Alberto Sechi, che difende il rifugiato con il collega Danilo Mattana, ha annunciato di avere intenzione di rivolgersi al Governo «per mettere fine a questa farsa: si eseguano arresti senza nemmeno verificare la cittadinanza e senza interloquire tra Paesi europei. Non è ammissibile che nessuno sapesse che era cittadino olandese».

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