"Mi ha sparato un uomo incappucciato".

Sarebbero state queste le ultime parole di Roberto Vinci, il 48enne di Genoni ucciso a fucilate mentre era in bicicletta.

Dopo essere stato colpito è stato notato da un automobilista, che si è immediatamente fermato a soccorrerlo. Era sul ciglio della strada, in una pozza di sangue. Ed è stato proprio il compaesano a raccogliere e poi a riportare le parole pronunciate a fil di voce da Vinci, che, a quanto pare, non è stato in grado di riconoscere il suo sicario.

"Quell'uomo era vestito di nero, mi ha centrato con due colpi".

Vinci stava pedalando verso casa quando gli si è parato a una distanza di circa quattro metri un uomo, sbucato da una cunetta, che gli ha sparato a bruciapelo. Il 48enne è riuscito a pedalare per altri trecento metri, poi si è accasciato a terra. Soccorso, è poi morto dopo ore di agonia al Brotzu per le ferite riportate alla coscia sinistra, al braccio e al petto.

LE INDAGINI - Intanto è in corso l'autopsia sul cadavere di Vinci, eseguita dal medico legale Roberto Demontis su incarico della Procura di Cagliari.

I carabinieri del Nucleo Investigativo di Nuoro e della compagnia di Isili hanno già sentito i soccorritori e tutte le persone che potrebbero ricostruire le ultime ore di vita del 48enne, coinvolto nel suo passato in diversi fatti criminali.

I suoi debiti con la giustizia, però, li aveva scontati tutti.

(Unioneonline/D)

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