La famiglia Palumbo ha presentato formale denuncia contro quello che ritiene "un clamoroso raggiro".

È stato il fratello Rosario a presentarsi davanti agli agenti della polizia postale e ora si attende chiarezza su una vicenda che sta tenendo col fiato sospeso non soltanto il ventunenne malato di Sla ma anche tutte le persone che in queste settimane hanno sostenuto la sua battaglia per essere ammesso alla terapia sperimentale Brainstorm. E hanno contribuito economicamente.

"La raccolta fondi va avanti, ma se non dovessimo riuscire a far fare la cura a Paolo, restituiremo i soldi a tutti", assicura la famiglia.

La battaglia del più giovane malato di Sla d'Europa sembrava aver raggiunto il risultato, poi tre giorni fa l'azienda farmaceutica statunitense ha smentito, sostenendo che nessun paziente italiano rientra nel protocollo sperimentale. Posizione ribadita a stretto giro di posta da Dimitrios Karussis, il neurologo del centro clinico Hadassah di Gerusalemme che ha fatto sapere di non aver mai avuto contatti con la famiglia Palumbo.

E allora con chi in queste settimane ha avuto contatti Vincenzo Mascia, il neurologo cagliaritano incaricato di gestire i rapporti e organizzare il viaggio della speranza di Paolo?

È questa una delle tante domande a cui la polizia postale cercherà di dare una risposta.

I rapporti sono sempre andati avanti esclusivamente tramite posta elettronica, la famiglia - in particolare Rosario - ha ribadito agli agenti che non ha mai avuto rapporti diretti con la clinica.

Ci sono state diverse mail, dopo la prima inviata all'indirizzo fornito dalla Nunziatura apostolica; all'improvviso è comparso un altro indirizzo di posta elettronica con un sedicente professor Karussis che ha inviato anche il preventivo spese (il costo della sola terapia è di 500mila euro più gli extra, il totale varia in base alle esigenze dagli 800 al milione di euro all'anno). Forse è qui che è iniziato il raggiro.

"Vorremmo capire cosa è successo, siamo vittime di uno squallido raggiro – ripete Rosario – qualcuno ha giocato con la vita di Paolo e con la nostra sofferenza".

La famiglia intanto spera che Paolo possa essere ammesso alla terapia Brainstorm, si stanno avviando i contatti con gli Usa.
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