Al processo per i veleni di Quirra - al tribunale di Lanusei - questa mattina è stato ascoltato Mario Mariani, il docente del politecnico di Milano, autore della perizia che nel giugno 2014 stabilì che nel Poligono di Quirra non ci fu nessun inquinamento ambientale.

Mariani ha difeso il suo lavoro dalle osservazioni di pm e parti civili. "In un tempo limitato e in una situazione complessa abbiamo cercato di capire se c'era un incendio e quanto era vasto". Il primo tasto, dolente, non poteva che essere la contestata presenza di torio, asse portante dell'inchiesta del pm Domenico Fiordalisi.

Mariani ha insistito sul fatto che i contenuti di uranio e torio rilevati (in 125 campioni di suolo, 7 di acqua e 6 carotaggi) fossero nell'intervallo di non rilevanza.

Ultimata l'audizione è salito in cattedra il professor Evandro Lodi Rizzini, fisico di fama mondiale e perito del pm, che ha contestato in maniera più che accorata le tesi di Mariani, ha definito "gravi" gli errori procedurali e sostenuto come i valori di torio trovati nelle tibie dei defunti parlino di "grave intossicazione".
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