"Rimarrà per me indelebile l'esperienza vissuta, in questi ultimi anni, tra la comunità nuorese, di cui ho avuto modo di apprezzare l'indole fiera, l'orgoglio delle proprie radici, la natura laboriosa e la capacità di reagire, senza troppo piangersi addosso, anche in momenti di particolare difficoltà come quelli che purtroppo stiamo vivendo". È uno dei passaggi contenuti nella lettera che il questore di Nuoro, Massimo Alberto Colucci, ha scritto per salutare il personale e la collettività alla vigilia del termine del suo servizio per raggiunti limiti di età.

In polizia per oltre 32 anni, aveva assunto l'incarico nel giugno 2016 (QUI L'INSEDIAMENTO). Era per lui un ritorno in Barbagia dopo essere stato a Sondrio: in passato era stato infatti commissario a Orgosolo e a metà degli anni Duemila dirigente della Squadra Mobile di Nuoro.

"Non nascondo - prosegue il messaggio - di sentirmi orgoglioso di aver potuto concludere la mia esperienza professionale al servizio di questa terra di cui ormai mi considero, a tutti gli effetti, un figlio adottivo". E ancora: "Spero di aver saputo cogliere appieno e soddisfare le molteplici istanze di sicurezza, poste dall'intera collettività e in particolare dalle fasce più deboli, bisognose di maggiore attenzione, specie in un momento di così forte disagio sociale. Se, in qualche occasione, nonostante gli sforzi profusi, non vi sono riuscito, me ne rammarico, ma assicuro che l'impegno, mio e quello dei miei collaboratori, non è mai mancato".

Quindi i saluti con "il mio più sentito ringraziamento per l'arricchimento non solo professionale ma anche e soprattutto umano: di questo vi sono debitore, ho ricevuto più di quanto sia riuscito a dare".

(Unioneonline/s.s.)
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