"Oggi è buona giornata". È il commento dell'avvocato Francesco Lai, difensore di Rosanna Serra, ex direttrice della "Residenza familia" di Nuoro finita a processo, insieme al presidente della struttura, Gian Luigi Masala, e condannati in primo grado (dal tribunale di Nuoro) a cinque anni di carcere per lesioni e abbandono di incapace.

La Corte d'Assise d'appello di Sassari - presieduta da Maria Teresa Lupino - ha infatti parzialmente ribaltato la prima sentenza e dopo due ore di camera di consiglio ha accolto in parte le argomentazioni fornite dagli avvocati (oltre a Lai, anche Francesco Carboni). Per i giudici i due imputati vanno assolti dalle accuse di lesioni e abbandono di incapace, e la condanna è di un anno per omicidio colposo a seguito del drammatico episodio in un cui una donna ospite della casa di riposo si era tolta la vita.

"Siamo soddisfatti della sentenza e di come la Corte ha affrontato e valutato una vicenda molto delicata. Per quanto riguarda la condanna per omicidio colposo, aspettiamo di conoscere le motivazioni delle decisioni della Corte e valuteremo il da farsi", ha aggiunto Lai.

La Corte ha quindi ribaltato completamente la sentenza emessa dal tribunale nuorese per quanto riguarda la condanna per lesioni e abbandono di incapace. Serra e Masala sono stati ritenuti responsabili, però, del suicidio di Anna Luigina Mele che si era lanciata da una finestra, ma il reato è stato riqualificato da abbandono di incapace aggravato dall'evento morte a omicidio colposo.

(Unioneonline/s.s.)
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