"Se lo ricordo? Certo, mi ha salvato la vita".

A parlare è Giovanna M., la bambina, che nel 1972, a Nuoro, è rimasta vittima di un terribile incidente stradale, che non si è trasformato in tragedia grazie all'intervento di un vigile del fuoco che passava di lì per caso, Aldo Baia, oggi pensionato a Gaeta.

È stato proprio lui, memore di quanto accaduto quasi 50 anni fa, a lanciare via Facebook un appello, per rintracciare quella ragazzina di cui aveva perso le tracce dopo il drammatico episodio, sperando - grazie alla Rete - di poterla riabbracciare.

E la Rete ha fatto il suo dovere.

Dopo la pubblicazione dell'articolo su Unione Sarda.it, il tam tam social è andato a buon fine e i due protagonisti della storia sono riusciti a mettersi in contatto.

Come spiega proprio alla redazione web de L'Unione Sarda Giovanna M., la bimba "misteriosa", che oggi ha quasi 54 anni.

"Non ho Facebook, ma mi ha avvisato mio fratello. Mi ha chiamato e mi ha raccontato della storia che circolava. 'Sembra quello che ti è accaduto quando avevi 8 anni, sei tu?'. E in effetti sì, sono proprio io".

Ha già sentito l'ex vigile del fuoco che l'ha salvata?

"Gli ho mandato subito una mail, come primo contatto. Spero si faccia presto sentire".

Ha voglia di parlargli e magari di rivederlo?

"Sì. E spero di poterlo anche presentare a mio marito e ai miei parenti. Parlo spesso di quell'incidente alla mia famiglia. Ho rischiato di morire, ma ogni volta che lo racconto i miei nipoti mi dicono: 'Zia, esageri'. Invece è andata proprio come è stata ricostruita dal mio angelo custode".

Angelo?

"Sì, angelo. Così l'ha sempre chiamato mia mamma e così lo considero anch'io. Perché mi ha proprio salvato la vita".

Aldo Baia oggi (da Facebook)
Aldo Baia oggi (da Facebook)
Aldo Baia oggi (da Facebook)

All'epoca aveva 8 anni, cosa ricorda di quel giorno?

"La prima cosa che mi viene in mente sono io sotto al furgone, con la testa dolorante e molto sangue. E poi un grido: 'Fermo! Fermati'. E quest'uomo che si avvicina e mi tira fuori, delicamente".

Cos'era successo?

"Stavo andando a scuola. Solitamente mi accompagnava mia sorella, ma quel giorno non poteva e così i miei erano stati costretti a mandarmi da sola. Arrivata a un incrocio inizio ad attraversare, sulle strisce pedonali, ma proprio in quel momento arriva un furgone della Galbani e mi tira sotto".

A quel punto è entrato in scena il suo "angelo"...

"Sì. L'autista non si era accorto di avermi messa sotto ed è stato proprio quel vigile del fuoco ad attirare la sua attenzione, facendolo fermare...".

Il grido di cui sopra...

"Esatto. Se non lo avesse udito l'autista avrebbe proseguito e per me non ci sarebbe stato scampo. A quel punto mi ha soccorso. Ero ferita al sopracciglio e usciva molto sangue. Lui ha capito che non c'era tempo da perdere e mi ha portato in braccio fino all'ospedale, che era lì vicino".

Insomma, se non ci fosse stato lui sarebbe finita male...

"Sì. Ma per fortuna c'era. Mi è stato vicino anche dopo, venendomi a trovare in ospedale. Poi lui e la mia famiglia si sono persi di vista".

E ora potrete rincontrarvi...

"Sì. Sarà una gioia. E l'occasione per dirgli ancora una volta grazie".

Luigi Barnaba Frigoli

(Unioneonline)
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