Per gli inquirenti era sua la "regia" dietro i soprusi ai danni di un bimbo di soli 11 anni di Arzachena. E per questo la donna, zia del piccolo, è stata arrestata nella serata di ieri.

I genitori, invece, sono da mesi ai domiciliari.

Attraverso l’esame del contenuto degli smartphone di mamma e papà, gli investigatori hanno letto i messaggi in cui la zia istigava la mamma a punire severamente il figlioletto. Veniva quindi segregato in una camera, chiuso per ore al buio, senza materasso e con un secchio per fare i bisogni.

E veniva anche picchiato. Il tutto perché ritenuto "troppo vivace e irrequieto".

Quando veniva lasciato solo, inoltre, gli venivano fatte ascoltare delle voci preregistrate: "Andrai all’inferno", dicevano, e anche: "I demoni ti uccideranno" (QUI IL VIDEO di Andrea Busia) per spaventarlo a morte e spingerlo a essere obbediente.

Una serie di torture fisiche ma anche psicologiche che il minore ha minuziosamente riportato nel suo diario segreto.

Secondo le ultime novità, la zia – che è cognata del padre e che è finita al carcere di Bancali – non solo dettava le regole di condotta ma teneva anche i contatti con la scuola e gli altri ambienti frequentati dal nipote.

Decine i testimoni ascoltati finora.

Il bimbo, intanto, è stato portato in una casa protetta.

(Unioneonline/s.s.)
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