Prime scuole paritarie riaperte nell'Isola.

Ognuna ha una sua procedura di accoglienza degli alunni: anche se non è obbligatorio, quasi tutte misurano la temperatura all'ingresso - in alcune i controlli vengono fatti a campione -, impongono l'utilizzo della mascherina ai bambini dai sei anni in su durante gli spostamenti (nelle scale per salire in classe o durante la ricreazione) e hanno rivisto la disposizione dei banchi e degli arredi. Chi può sfrutta gli spazi esterni.

Insegnanti, bidelli e dipendenti amministrativi si sono sottoposti ai test per verificare la negatività al Covid. L'intenzione è quella di ripetere i controlli a cadenze regolari.

FLOP ASSUNZIONI - Nell'Isola la prima campanella suonerà per tutti il 22 settembre, il 23 nelle scuole dove ci sono i seggi elettorali. Manca pochissimo ma si dovrà fare soprattutto i conti con la mancanza di insegnanti e personale Ata.

Stando alle elaborazioni del centro studi della Cisl scuola, su 2.789 assunzioni autorizzate nell'Isola ne sarebbero andate a buon fine appena 650. Il che significa che il 22 settembre mancheranno oltre duemila prof per cui si dovrà ricorrere ai supplenti, le cui nomine rischiano di avere però tempi lunghi. Il tutto senza contare i tanti lavoratori fragili che chiederanno di restare a casa (potrebbero essere centinaia) e che ancora non c'è traccia delle circa 600 assunzioni annunciate come organico Covid e finanziate con 16 milioni dal Dl Rilancio.

"Nessuna sorpresa - accusa Manuel Usai, della Cgil - questa situazione era ampiamente annunciata: le attuali graduatorie non sono infatti adeguate a supportare le richieste di immissioni necessarie alle esigenze base della scuola sarda. È una china preoccupante, che prosegue da anni".

(Unioneonline)
© Riproduzione riservata