Conto alla rovescia per l'inizio della scuola dopo il lungo stop a causa dell'emergenza virus.

Il rientro in aula sarà scaglionato, regione per regione.

I primi a rimettersi tra i banchi saranno gli alunni della provincia di Bolzano, per i quali la campanella suona oggi dopo sei mesi.

In Sardegna si ricomincerà invece il 22 settembre, mentre in molti altri territori si è scelto la data del 14. Altre regioni - Puglia, Calabria, Basilicata e Abruzzo - hanno infine optato per il 24.

Ma, come detto, è ormai conto alla rovescia, tra dubbi e incertezze.

"La scuola non è un posto fatato, asettico, dove il rischio è zero", ha detto il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina. "Per questo - assicura - abbiamo lavorato con l'Istituto superiore di sanità per avere un protocollo e stabilire cosa si fa se c'è un contagiato in classe. La partita della scuola, spiega Azzolina, da quest'anno diventa molto sanitaria".

Non si nasconde Francesco Boccia, ministro degli Affari Regionali: "I contagi ci saranno, ma li gestiremo in sicurezza perché siamo l'Italia, quel Paese che era definito di untori e poi è diventato il Paese più sicuro al mondo".

Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, ribadisce che ci sono tutte le condizioni di una riapertura in sicurezza della scuola. E' un luogo di massa e il movimento di 10 milioni di persone pone un rischio oggettivo. L'Italia, che era il Paese messo peggio degli altri perché il primo ad essere stato colpito, ha fatto scelte che hanno comportato un prezzo ma ci hanno poi dato benefici; non avevamo alternative alla chiusura delle scuole".

Intanto, tiene banco la questione dei test sierologici degli insegnanti, che si stanno effettuando da fine agosto in tutta Italia ma in qualche regione si riscontrano alcune criticità.

(Unioneonline/l.f.)
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