I dati degli ultimi giorni paiono incoraggianti e la Sardegna si prepara, con rinnovata fiducia, alla fase due, quella di "convivenza" con virus.

Nell'ultimo aggiornamento del bollettino regionale si registra una sola vittima, che porta il totale a 86, e altri 14 nuovi casi di positività, che portano il totale dei contagi dall'inizio dell'epidemia a 1.178.

Sono invece 872 le persone attualmente positive: di queste, 736 in isolamento domiciliare, 113 ricoverate con sintomi e 23 in terapia intensiva. I pazienti guariti sono 83, più altri 37 guariti clinicamente, per cui si attende ancora il doppio tampone negativo che certifichi la guarigione.

Dividendo i dati per provincia, 211 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+3 rispetto all'ultimi aggiornamento), 86 nel Sud Sardegna, 40 a Oristano (+1), 67 a Nuoro, 774 a Sassari (+10).

Christian Solinas, forte dei dati degli ultimi giorni, auspica che l'Isola diventi la prima regione Covid free e dice che la Regione può stare tranquilla per due mesi con i dispositivi di protezione individuale che ha a disposizione.

Snocciola i numeri il governatore: dall'inizio dell'emergenza sono state distribuite circa 3,5 milioni di mascherine. Di queste, 1,8 milioni acquistate dalla Regione, 1,5 milioni fornite dalla Protezione civile nazionale e altre 104mila provenienti da donazioni.

"Per un fabbisogno stimato di 60mila al giorno, la Regione può stare tranquilla per due mesi", fa sapere Solinas.

Che poi parla delle nuove assunzioni fatte per potenziare il servizio sanitario regionale. In tutto sono 673, così ripartite: per il 41% si tratta di infermieri, per il 31% oss, per il 16% medici, l'8% specializzandi e il 4% altre figure tenico sanitarie.

Con l'operatività del San Martino, raggiunta ieri, diventano sette intanto nell'Isola i centri accreditati per l'esame dei tamponi. Tre a Cagliari (Policlinico di Monserrato, Brotzu e Santissima Trinità), due a Sassari (Laboratorio di microbiologia dell'Aou e Istituto zooprofilattico), uno a Nuoro (il San Francesco) e il San Martino di Oristano appunto. Unica zona orfana, la Gallura.

LE CRITICHE DI ZEDDA - Una fase 2 a cui la Sardegna, secondo il leader dei Progressisti in Consiglio regionale Massimo Zedda, non si sta preparando adeguatamente. "Procedure, tempistiche e regole devono essere progettati in tempo coinvolgendo tutti gli attori, la Giunta è in grave ritardo. Non mi risulta che ci sia un gruppo di lavoro che stia progettando le riaperture. In altre zone d'Italia alcune attività sono ripartite, da noi si è preferito rinviare, ma almeno si programmi".

(Unioneonline/L)

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