Corsa contro il tempo per riuscire a individuare le regole e i provvedimenti utili a far partire la stagione estiva nonostante l'emergenza coronavirus.

A fare il punto della situazione è l'assessore agli Enti Locali della giunta Solinas, Quirico Sanna, dopo un faccia a facca in videoconferenza con i rappresentanti delle altre regioni costiere.

"La Regione Sardegna - spiega - è già lavoro per consentire ai titolari delle concessioni di avviare i lavori per la manutenzione degli stabilimenti balneari. "Gli operatori dovranno lavorare in condizioni di sicurezza utilizzando tutte le cautele previste, proprio per questo è necessario più tempo per le operazioni di manutenzione, anche dieci giorni in più rispetto a quello che si impiega in condizioni normali, quindi bisogna intervenire subito".

Il primo step dovrebbe essere la sanificazione e la riorganizzazione delle strutture balneari. Ma i dubbi restano: come posizionare lettini e ombrelloni alla luce mantenendo la distanza di sicurezza e nel rispetto di tutte le altre prescrizioni anti-contagio? Per sciogliere il nodo la Sardegna e le altre regioni a vocazione turistica hanno stilato un document,o dove si sollecita il governo Conte a indicare la modalità di riapertura delle spiagge.

In particolare, si chiedono istruzioni precise sulle distanze tra gli ombrelloni e su tutte le altre misure da adottare, oltre al coinvolgimento dei territori per quelle che saranno le scelte sulle modalità di comportamento e di organizzazione delle attività sul demanio marittimo da seguire, anche per quanto riguarda le spiagge libere e i controlli che dovranno essere attuati per un accesso in sicurezza.

"Credo - spiega Sanna - che sia necessario un minimo di omogeneità a livello nazionale, quanto meno sulle distanze da rispettare". Rimane poi il problema di dare regole certe tenendo conto delle diversità morfologiche che caratterizzano le singole Regioni: "Se Emilia Romagna, Marche o Abruzzo hanno spiagge ampie - sottolinea Sanna - le nostre come quelle liguri sono più piccole".

Regole certe sono ovviamente attese anche dagli operatori del settore, che devono fare i conti con decine e decine di cancellazioni, che sommano alle tante incognite sul futuro di un comparto fondamentale per l'economia, della Sardegna e del resto d'Italia.

(Unioneonline/l.f.)

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