La Giunta regionale della Sardegna ha stabilito che lo stato di emergenza regionale si protrarrà fino al 31 luglio 2020. "Questo - ha spiegato il presidente Christian Solinas - per consentire una tempestiva attuazione delle disposizioni nazionali secondo le specificità del contesto isolano" ma, viene precisato, tutto questo "non ha alcuna attinenza con le restrizioni in corso".

In pratica, come spiega la Regione stessa, "la dichiarazione di stato d'emergenza è solo finalizzata ad assicurare una maggiore autonomia e allo snellimento delle procedure sul territorio".

Quindi nulla a che vedere con i provvedimenti già presi tra i quali l'interruzione del traffico passeggeri da e per l'Isola e l'obbligo di isolamento per chi arriva in Sardegna per 14 giorni.

Oggi è stata definita la catena di comando e di controllo, oltre al flusso delle comunicazioni e delle procedure da attivare per fronteggiare l'emergenza coronavirus attraverso l'approvazione delle Misure operative di Protezione Civile.

Queste prevedono il coordinamento con un Comitato operativo regionale (Cor), istituito presso la Protezione civile regionale, che risulta composto dal presidente della Regione, dagli assessori della Sanità, della Difesa dell'ambiente, dei Trasporti, dai direttori generali della Presidenza e degli Assessorati coinvolti, della Protezione civile, di Areus e dal Commissario straordinario di Ats, che opera in collegamento coi Dipartimenti di prevenzione/sanità pubblica delle aziende sanitarie locali e con un rappresentante della Prefettura di Cagliari al fine di garantire il raccordo con le altre prefetture del territorio regionale.

È stata inoltre istituita l'Ucr, Unità di crisi regionale, presso l'assessorato alla Sanità. Il fine è quello di monitorare l'applicazione uniforme nel territorio delle procedure sanitarie previste dalla Regione e dal Governo e di coordinare le diverse componenti istituzionali deputate all'attuazione e gestione dell'emergenza infettiva.

Operative anche due Unità di crisi locale, presso le Assl di Cagliari e Sassari, che assicurano il coordinamento e l'esecuzione delle procedure previste dai protocolli sanitari e dalle raccomandazioni ministeriali e riferiscono all'Ucr sulle misure adottate e da adottare.

Solinas ha aggiunto che "a causa della rapida evoluzione della situazione epidemiologica e dell'incremento dei casi, oltre a quelli della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Giunta ha emanato una serie di decreti restrittivi validi per la comunità sarda, con effetti immediati anche in altri settori oltre a quello sanitario, come nella gestione dei trasporti da e per la Sardegna, con controllo e supporto per assicurare spostamenti motivati anche all'interno del territorio regionale, l'approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale e l'assistenza alle persone che, rimanendo isolate, non possono accedere ai servizi essenziali attraverso gli strumenti informatici".

Tra gli effetti registrati nei giorni scorsi che hanno coinvolto in particolare l'Isola, c'è stato il flusso in ingresso di persone che sono domiciliate nelle seconde case, oltre ai sardi che erano fuori regione per motivi di lavoro o di studio. "Se ciò dovesse comportare un incremento rilevante dei casi - ha spiegato il governatore -, si rischia uno scenario difficile per il Sistema sanitario regionale che potrebbe avere difficoltà a fronteggiare l'emergenza e la nostra condizione di insularità renderebbe ancora più complessa la realizzazione di interventi di soccorso sanitario da parte di altre Regioni''.

A breve "verrà convocato il Comitato operativo regionale, con la partecipazione degli assessori competenti, per assicurare il coordinamento degli interventi urgenti e delle strutture operative regionali con quelle nazionali e degli enti locali', ha sottolineato Gianni Lampis, assessore alla Difesa dell'Ambiente, con delega alla Protezione civile.

(Unioneonline/s.s.)

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