La paura per la diffusione del coronavirus non risparmia neanche la Sardegna.

È scattato l'allarme al pronto soccorso dell’ospedale Sirai di Carbonia dopo che un uomo, residente a San Giovanni Suergiu, si è presentato con sintomi preoccupanti.

Il personale, come previsto in queste situazioni, è stato dotato di mascherine e le ambulanze sono rimaste fuori in attesa di indicazioni.

Gli esiti degli esami svolti immediatamente hanno consentito di riattivare tutte le attività del pronto soccorso, facendo cessare l'emergenza. I primi test hanno infatti dato esito negativo ma nelle prossime ore si avranno ulteriori dettagli sulle condizioni del paziente che resta ricoverato per broncopolmonite.

E proprio a San Giovanni Suergiu, il sindaco (QUI IL VIDEO) ha annunciato l’annullamento della sfilata di carnevale che era in programma nel pomeriggio. Il primo cittadino Elvira Usai ha così accolto l’invito del prefetto di Cagliari ad evitare assembramenti. I festeggiamenti quindi sono stati rinviati a data da stabilirsi.

La notizia del caso sospetto è presto rimbalzata sui social, scatenando paura soprattutto nel Sulcis.

Nel nord Sardegna, intanto, cinque medici - uno in servizio all'Azienda ospedaliera universitaria di Sassari, due all'ospedale Santissima Annunziata di Sassari, uno all'Assl sassarese e uno a Oristano - sono stati momentaneamente sospesi dal lavoro e invitati alla quarantena volontaria dai dirigenti dei rispettivi reparti.

Nei giorni scorsi sono rientrati in Sardegna con un volo da Singapore, dopo una crociera nei mari asiatici.

L'Isola, però, sembra pronta ad affrontare un'eventuale emergenza: il presidente Christian Solinas ha emanato un'apposita ordinanza diretta a rafforzare le misure di prevenzione sanitaria.

Nel dettaglio, vengono potenziati i controlli sulle persone in arrivo in Sardegna e provenienti dai luoghi in cui siano state riscontrate positività al virus, sia all'estero, sia dalle altre regioni italiane. "La macchina dell'emergenza regionale - chiarisce una nota - è operativa e la situazione è costantemente monitorata. La Protezione civile regionale dal 20 gennaio ha partecipato a 32 videoconferenze con le autorità nazionali e operato in stretto raccordo con l'Unità di crisi e l'assessorato della Sanità emanando 187 bollettini".

(Unioneonline/s.s.)

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