Le scuole sarde non chiuderanno. Andranno avanti così, anche quelle "sottodimensionate".

Lo ha fatto sapere l'assessore alla Pubblica istruzione Andrea Baincareddu, che ha firmato la delibera di Giunta sulla programmazione della rete scolastica 2020-2021. Sono venti gli istituti scolastici sardi sotto i numeri della legge nazionale, che prevede un minimo di 600 alunni (400 per i comuni montani).

"La mia scelta - spiega Biancareddu - è stata quella di salvaguardare le esigenze degli studenti e delle loro famiglie, in modo che possano raggiungere il più agevolmente possibile le scuole. Ne ho parlato in conferenza Stato-Regioni e ho fatto presente che la Sardegna non ha il territorio della pianura padana. Non si chiude nulla".

Qualche variazione c'è stata, legate per lo più alle richieste del territorio. Un accorpamento a Selargius, l'autonomia delle scuole superiori di Capoterra, con il "Sergio Atzeni" (classico e altri) che viene staccato dal Bacaredda (geometra), che andrà a sua volta affiancato all'istituto tecnico industriale "Dionigi Scano".

Nasce inoltre l'istituto globale di Sant'Antioco, mentre vengono accorpate le autonomie di Ghilarza e Abbasanta.

Biancareddu ha anche annunciato un "grande piano" di edilizia scolastica e di realizzazione di impianti sportivi. Ma per questo c'è da attendere: tempi e importi dipenderanno dalla finanziaria regionale, ancora non approvata.

(Unioneonline/L)
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