Super-lavoro per la Polizia di Stato, i carabinieri e la Guardia di Finanza, chiamati ad affrontare e gestire la nuova ondata di sbarchi sulle coste della Sardegna.

Novantuno le persone complessivamente fermate (90 uomini e una donna) nelle ultime ore in diverse località del Sulcis-Iglesiente.

Per tutti, dopo l'arrivo nel centro di accoglienza di Monastir, sono scattati i controlli anti-terrorismo, le procedure di identificazione e le visite mediche, seguite passo passo dagli uomini della Polizia Scientifica e dell'Ufficio immigrazione della Questura di Cagliari, in collaborazione con il personale Asl.

Dopo gli accertamenti, parte dei migranti sono rimasti a Monastir parte, dopo la notifica dell'ordine di respingimento, sono stati scortati dagli agenti del 13esimo Reparto Mobile Sardegna al porto di Cagliari, per essere imbarcati verso altre località italiane.

E proprio durante i controlli è scattato un arresto. A finire a Uta è stato un 37enne algerino, già noto alla Giustizia italiana per reati di droga. In particolare, sull'uomo pendeva un ordine di carcerazione emesso nel 2017 dalla Procura di Bologna.

Per lui, dunque, si sono aperte le porte della casa circondariale.

I nuovi sbarchi arrivano a pochi giorni dall'entrata in funzione del nuovo centro rimpatri di Macomer. Ospitato nell'ex carcere cittadino, il Cpr avrà inizialmente una cinquantina di posti, che diventeranno un centinaio a regime.

Intanto, la situazione arriva anche in Parlamento. Il deputato di Forza Italia Ugo Cappellacci ha infatti annunciato un'interrogazione al Governo per chiedere conto delle misure prese per arginare il fenomeno migratorio nell'Isola. Lo stesso Cappellacci sollecita l'esecutivo Conte a impegnarsi per bloccare la rotta Algeria-Sardegna dalla quale, solo in questo inizio 2020, sono giunte nell'Isola oltre 200 persone.

(Unioneonline/l.f.)

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