Per effetto dei cambiamenti climatici, oltre il 40% delle zone costiere del Pianeta subirà una trasformazione geografica.

Lo rivela una ricerca australiana condotta dalla Griffith University, secondo la quale saranno le dinamiche del moto ondoso a impattare negativamente sulle coste, comprese quelle della Sardegna.

L’innalzamento di 90 centimetri del livello del mare, previsto entro il 2100 secondo uno studio delle Nazioni Unite, manderebbe sott’acqua Cagliari, Oristano, Olbia e Porto Torres.

"Questo è un rischio concreto, ci sono degli studi ancora più estremi che parlano di un innalzamento fino a 12 metri", ha detto ai microfoni di Videolina il geologo e studioso del Cnr Mario Tozzi, "in quel caso saremmo ancora di più sotto scatto, ma anche se fosse limitato a 90 centimetri, quel cuneo di acqua salata entrerebbe sia in superficie, portando sott’acqua le città costiere, invadendo il Campidano. Anche il Sinis andrebbe sott’acqua e le pianure costiere in generale”.

Un rischio preso sotto gamba dai governi, che poco stanno facendo in termini di lotta al cambiamento climatico.

"Non si sta facendo nulla per combatterlo", ha detto ancora Tozzi, "abbiamo ragione di pensare che si aggraveranno fenomeni come l’innalzamento delle temperature e lo scioglimento dei ghiacciai. A quel punto gli uomini abbandoneranno le città costiere per riscotruirne di nuove all’interno".

(Unioenonline)
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