Si dicono "pronti a dialogare con le istituzioni" i responsabili del camping Tiliguerta di Muravera che pochi giorni fa è stato in parte messo sotto sequestro preventivo dopo il sopralluogo dei carabinieri del Noe.

Il provvedimento, spiega la titolare Laura Deiana, "ha già comportato negative ricadute per la struttura ricettiva sia in termini reputazionali che in termini economici. Sono già state annullate numerose prenotazioni e sono a rischio oltre 70 posti di lavoro a cui va aggiunto l’indotto. Se abbiamo commesso degli errori li abbiamo commessi in assoluta buona fede. Siamo fiduciosi sull’operato della magistratura e a disposizione delle Istituzioni per un confronto sulle case mobili poste sotto sequestro. Siamo una struttura di eccellenza in Italia e abbiamo sempre operato nel pieno rispetto dell’ambiente, contribuendo in maniera considerevole all’economia del territorio su cui operiamo".

La struttura, spiegano i responsabili, è sottoposta a controllo periodico da parte delle autorità competenti data la posizione in cui si trova, un'area particolarmente delicata. "Sulla base della legge regionale 21 del 2011 che sancisce l’irrilevanza, sotto il profilo urbanistico e paesaggistico, dell’installazione di case mobili in strutture ricettive all’aria aperta, il Camping Tiliguerta ha acquistato e posizionato una serie di case mobili. Sono state scelte strutture realizzate in materiali eco-compatibili, in particolare in legno, per mitigare l’impatto visivo e integrarsi in maniera armoniosa con l’ambiente circostante".

A luglio del 2016, si dice ancora, "la Corte Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità della legge regionale che fino a quel momento esonerava l’installazione delle case mobili dal parere preventivo della Soprintendenza. Il Camping Tiliguerta, alla luce di questo, aveva posto in essere, da circa un anno, un confronto fiducioso con Regione e Soprintendenza per capire come uscire al meglio da questa impasse giuridica".

"Spero – conclude la titolare – che in tempi brevissimi arrivi il dissequestro delle strutture per poter avviare e salvare la stagione turistica e l’occupazione dei nostri collaboratori. Siamo pronti ad avviare un dialogo costruttivo con tutte le autorità e gli enti coinvolti. Auspichiamo nuove norme che diano certezza e chiarezza, ne abbiamo bisogno per essere competitivi, come comparto, sul mercato nazionale e internazionale".

(Unioneonline/s.s.)
© Riproduzione riservata