Il sito archeologico di Nora e il Museo civico Giovanni Patroni entrano a far parte del Fai, il Fondo ambiente italiano, che dal 1975 si impegna a proteggere e a valorizzare le bellezze del nostro Paese.

Per l'assessore alla Cultura, Massimiliano Zucca, associare il nome del Fai a quello delle principali attrazioni del paese porterà di sicuro dei vantaggi: "Siamo sicuri che questa collaborazione sarà proficua, la loro rete nazionale conta ben 5 milioni di iscritti: attraverso i canali del Fai potremo promuovere meglio il museo, che presto riaprirà i battenti dopo un lungo restauro, e gli scavi archeologici di Nora. Il logo del Fai comparirà accanto a quelli istituzionali, e per tutti i soci ci saranno sconti nel biglietto di ingresso".

La speranza è che il sito archeologico più importante del sud Sardegna, nell'ultimo anno aperto a singhiozzo a causa della pandemia, possa essere nuovamente visitato dai turisti provenienti da tutto il mondo.

"I lavori per la sostituzione della pedana in legno all'ingresso del sito proseguono - dice Zucca - , la speranza è che quest'estate Nora possa riabbracciare i visitatori così come avveniva prima dell'avvento del coronavirus".
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