A Mont'e Prama qualcosa si muove.

Non la terra però, ma le pratiche burocratiche in vista di trasformare la collina più famosa del Sinis in un museo a cielo aperto con tanto di percorsi ben definiti, uscite di sicurezza, parcheggi, servizi igienici e tanto altro ancora.

Pochi giorni fa il Comune di Cabras ha affidato la "redazione della progettazione della fattibilità tecnica ed economica, definitiva ed esecutiva dei lavori per la valorizzazione e ampliamento del sito archeologico di Mont'e Prama" a quattro professionisti: sono l'architetto Enrica Campus, l'ingegnere Marco Muroni, la geologa Cosima Atzori e l'archeologa Silvia Vidili.

Per un importo complessivo di poco più di 45mila euro. Risorse che arrivano dal finanziamento ministeriale di 780mila euro che il Comune utilizzerà sia per l'allestimento del sito, sia per gli espropri dei terreni attorno a Mont'e Prama, quello che, a detta degli esperti, regaleranno altri tesori.

A riguardo il sindaco di Cabras Andrea Abis, 47 anni, fa il punto: "Tutta la nostra progettazione per espropriare le terre che poi saranno sotto la lente di ingrandimento degli studiosi è a Roma, nei tavoli del Ministero. A breve invieremo le integrazioni che recentemente sono state chieste ai nostri uffici. Entro due mesi circa, Covid-19 permettendo, dovremo riuscire a far partire tutte le pratiche per iniziare il lavoro".
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