Non aveva paura di sfidare nessuno. All'ex ministro della Cultura Dario Franceschini, durante una sua vista a Cabras alcuni anni fa, aveva gridato frasi precise: «Sono stato io a scoprire i Giganti di Mont'e Prama. Ma per me non c'è mai stato nessun riconoscimento importante. Non mi ha mai considerato nessuno». Sisinnio Poddi, da tutti chiamato ziu Sisinni, reagiva così ogni qual volta che qualcuno di "importante" arrivava in laguna per parlare della collina più famosa del Sinis. Il padre dei Giganti è morto con il desiderio di ricevere qualcosa in cambio per aver iniziato a scrivere la storia della enormi statue nuragiche.

L'agricoltore di Cabras, che nel marzo del 1974, mentre arava la terra assieme ad altri suoi colleghi scoprì i primi pezzi di arenaria che poi una volta messi assieme formarono gli ormai famosi Giganti, si è spento ieri mattina nella sua casa di Cabras. Aveva 77 anni.

L'agricoltore

Se ne va via un pezzo di storia dell'Isola, colui che ha iniziato a raccontare la scoperta più importante del Mediterraneo. Così dicono gli studiosi.

Quando Sisinnio Poddi, uomo con la battuta sempre pronta, spesso pungente, raccontava la sua importante scoperta gli brillavano gli occhi. Era orgoglioso: «Quei frammenti che un giorno mi ritrovai in mano per me erano delle semplici pietre - raccontava sempre l'agricoltore -, non dei reperti archeologici. Ho capito che in mano avevo un tesoro solo dopo l'arrivo degli esperti». Da quel momento in poi nella collina di Mont'e Prama iniziarono le ricerche. Dopo quattro campagne di scavo, fra il 1975 e il 1979, furono rinvenuti 5.178 frammenti, tra i quali 15 teste, 27 busti, 176 frammenti di braccia, 143 frammenti di gambe e 784 frammenti di scudo. Materiale prezioso che una volta assemblato diede vita alle enormi statue, quelle oggi esposte tra i musei di Cagliari e Cabras.

I ricordi

Sisinnio Poddi, seppur senza invito ufficiale da parte delle istituzioni, era presente anche sei anni fa quando i suoi Giganti ritornarono a Cabras per essere esposti al museo civico Giovanni Marongiu.

Li ha aspettati in strada, in via Tharros, vestito con gli abiti da lavoro: «Finalmente le statue sono rientrate a casa loro - aveva detto Sisinnio Poddi. Che bello. Che emozione». Ieri tanti cabraresi hanno raggiunto la sua casa di via Leopardi per un ultimo saluto.

I commenti

«Il nostro concittadino ha sempre rivendicato con fierezza il ruolo che il destino e la sua determinazione nel segnalare il ritrovamento gli avevano riservato», commenta il sindaco di Cabras Andrea Abis. «Grazie Sisinnio, il tuo nome verrà ricordato, per quanto è stato e per quanto sarà in futuro per la Sardegna e per Cabras, per una scoperta straordinaria che ad oggi rappresenta la più antica testimonianza di statuaria monumentale dell'Occidente antico».

«Oggi Cabras piange un uomo retto, saggio, che ha aperto una nuova strada per lo sviluppo della cittadina, ma che non ha trovato un giusto interesse da parte degli organi di tutela», dice Antonello Manca, consigliere di minoranza . «Il minimo che si possa fare è intestargli l'area del museo dove si trovano i Giganti di Mont'e Prama. Meriterebbe poi una lapide commemorativa dove ha rinvenuto i Giganti e dove dovranno anche continuare finalmente gli scavi». Chissà.

Sara Pinna

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