Il fiume della Sardegna d'autore scorre lungo i sentieri cari ai viandanti, nel cuore dell'Isola più antica e più vera. La sezione nuorese del club Alpino italiano ha deciso di tracciare un sentiero tra i più suggestivi della Barbagia sulle orme di "Cardellino", il pastore Vincenzo, protagonista di uno dei più celebri romanzi di Salvatore Cambosu, dal titolo "Una stagione a Orolai". La proposta del Cai e del suo presidente Matteo Marteddu, appassionato escursionista, ex consigliere regionale e soprattutto coltivatore diretto di ottime iniziative culturali e ambientali, è stata ovviamente accolta dalla Fondazione che porta il nome dello scrittore e dall'amministrazione comunale del paese d'origine del letterato giornalista.

La Fondazione "Salvatore Cambosu" ha deliberato il tutto nella riunione pre estiva, approvando unanimemente la proposta presentata dal Cai Nuoro: "In una lettera indirizzata al sindaco e presidente della Fondazione Nannino Marteddu - dice Matteo Marteddu - ho manifestato l'interesse in questa direzione del Club Alpino Italiano per la decisione poi fatta propria dalla amministrazione do Orotelli.

Il pastore Vincenzo, dal cuore di Cardellino, incarna uno dei romanzi più letti di Salvatore Cambosu: "Una stagione a Orolai". "Nella prosa asciutta dello scrittore orotellese, tra i più quotati del secolo scorso", osserva Matteo Marteddu "traspare, se pur in maniera poetica, tutta la trama della vita sociale e dell'economia povera del suo paese, attraversato da profonde fratture tra le classi abbienti e la vasta massa dei contadini.

Il sentiero verra' inaugurato entro l'autunno. Parte - e non potrebbe essere altrimenti - da via Cambosu e piazza San Giovanni, attraverso il rione alto di Iscaleddu, si avvia sulle pendici della vecchia carrareccia di Sas Ladas e sosta nel rudere barcollante della chiesa campestre di San Michele. Raggiunge poi il tempietto romanico di San Pietro, "teatro di Storia di conventi - ricorda il presidente Marteddu - e frati impegnati nelle varie attività agricole attorno alla piana del Tirso. A guidare gli escursionisti nei prossimi anni saranno le indicazioni sui simboli orizzontali e verticali non impattanti, secondo la collaudata segnaletica Cai.

Sul luogo di partenza, l'amministrazione comunale ha deciso di affiggere quadro che spiega il Sentiero Cardellino, corredandolo con una delle frasi più suggestive del romanzo: " Il tempo di lasciare il villaggio si avvicinava. Erano già partite le rondini già' i pastori erano passati con i loro greggi… diretti alla pianura che si scorgeva dalla piazza di Orolai come una linea morbida e perfetta in fondo all'orizzonte…".

Il sindaco di Orotelli ravvisa in questo brano "un richiamo fortissimo all'oggi. Cambosu, per il quale a breve sarà pronto il museo, narra il nostro passato ma apre straordinari squarci di futuro". Il Club Alpino si assume volentieri l'onere della manutenzione della salvaguardia di uno dei sentieri simbolo della storia contadina di Orotelli. "Cardellino, come tante generazioni sarde, dice Matteo Marteddu, è nato tra gli scalzi ma con la caparbietà di indossare scarpe, " fare strada" e cambiare. Noi useremo gli scarponi, la poesia di Cambosu farà il resto".

L'ambiente resta per il Cai la chiave migliore per condurre interessanti operazioni di valorizzazione culturale, per aprire sentieri che conducono alla riscoperta delle nostre radici e alla rivitalizzazione di memorie un po' assopite dal tarlo degli inverni. Analoga iniziativa - secondo la stessa ratio - il Cai l'aveva adottata pochi mesi fa per tracciare, a Nuoro, un sentiero che dalla città conduce al borgo di Lollove, spopolato, in abbandono riscoperto soltanto quando si tratta di aprirvi le Cortes.

Ha respiro internazionale la scelta, annunciata nel giugno scorso, di collegare con un percorso diretto l'abitato di Orgosolo con il Sentiero Italia. Traguardo sul punto di arrivo attraverso l'impegno congiunto del Cai Nuoro e dell'amministrazione comunale guidata dal Sindaco Dionigi Deledda. Il Sentiero Italia è diventato patrimonio mondiale, per raggiungere i numeri del cammino di Santiago de Compostela, sotto la spinta del Cai centrale e del ministero dei beni culturali e del Turismo. Settemila chilometri che uniscono Isole e l'intero stivale, con partenza da Santa Teresa di Gallura e arrivo a Trieste. "La Sardegna - osserva Matteo Marteddu - dà il suo contributo con seicento chilometri, tra Gallura, Baronie e Supramonte di Dorgali, Oliena, Orgosolo, Gennargentu con Punta Lamarmora sino alla piana di Castiadas". Orgosolo, come ha riconosciuto il presidente di Cai Nuoro al sindaco Deledda, fa la sua parte, offrendo lembi importanti di territorio, tra Sa Pruna, Lolloine, Cantinarvu, Ottulu, Sa Sinipida, Monte Novo, Monte Fumai, per proseguire nella gola di Janna e ventu verso Corre Boi e Arcu Gennargentu. E Punta La Marmora, la vetta dell'Isola, resta la meta simbolo degli escursionisti del Cai. Il 5 luglio scorso c'è stata l'annuale salita alla cima più alta del Gennargentu dei sindaci di Arzana, Villagrande, Desulo e Fonni. Adesso l'intitolazione del sentiero di Orotelli a un personaggio di Cambosu. Con l'auspicio che l'uso di toponimi che vestono di cultura i luoghi della memoria diventi una buonissima abitudine. Perdasdefogu ha tracciato la strada dedicando una piazza a Il giorno del giudizio, straordinario romanzo di Salvatore Satta. Nuoro dovrebbe rispondere alzando l'asticella di una sfida tutta intellettuale. Fare a gara a chi adotta l'iniziativa culturale più originale fa bene alla Sardegna.
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