Arriva oggi, sul sito ufficiale dell'associazione Santu Antinu che ogni anno si occupa dell'organizzazione della festa per San Costantino, una nota in cui, dopo giorni di silenzio, si interviene sulla situazione accaduta quest'anno. In primis l'associazione esprime "piena solidarietà al parroco don Battista Mongili, destinatario, all'alba del 6 luglio, di uno sgradevole messaggio che condanniamo con fermezza".

Domenica notte, alla vigilia della festa di San Costantino, è stato infatti lasciato sotto casa del parroco un asinello. Un chiaro messaggio che la sua presenza a Sedilo non era più gradita. Un gesto sul quale poi buona parte del paese e non solo si è schierato dalla parte del sacerdote.

Tutto è accaduto in un clima da settimane rovente per il mancato svolgimento dell'Ardia.

L'associazione Santu Antinu quindi prosegue: "A seguito delle forti limitazioni per via del Covid, l'associazione ha rispettato e preso atto delle scelte che Don Mongili è stato vincolato a farsi carico, sull'impossibilità di svolgere le manifestazioni atte ad onorare San Costantino così come le avevamo finora conosciute. Quando l'allentamento delle misure lo ha concesso, l'associazione si è prodigata attivando i lavori necessari al fine di rendere il sagrato decoroso e funzionale per le attività che si sarebbero potute svolgere, rispettando le prerogative riconosciuteci e tenendo sempre presente che tali azioni devono sempre essere conformi al carattere religioso della festa".

E spiegano poi: "Nei nostri cuori rimane un vuoto incolmabile perché è mancato un aspetto fondamentale della nostra festa, l'Ardia. La particolarità e l'eccezionalità di questo anno pandemico, le indicazioni istituzionali ecclesiastiche e pubbliche extra-locali, con le premesse fatte in precedenza, hanno tracciato il percorso per una rinunzia dolorosa che ha colpito in modo particolare la nostra comunità, in cui l'Ardia ha un ruolo centrale nei festeggiamenti di San Costantino. Rimaniamo pertanto convinti che l'aspetto identitario della nostra manifestazione non venga intaccato da un anno di dolorosa rinuncia ma, dettato dalla fede, rimanga integro e forte nonostante gli eventi".

E poi il pensiero a chi dal Covid è stato colpito pesantemente. "Se pur la nostra comunità non sia stata coinvolta direttamente in questa pandemia, ci preme riservare un particolare pensiero ai tanti decessi e alle tante comunità che da ogni parte dell'isola vengono da noi per onorare con devozione il Santo Costantino, come quelle del sassarese, tra le più assidue, così fortemente colpite da questa epidemia. Durante il percorso che ci ha portati a questa dolente privazione, l'egoismo del pensare solo alla nostra comunità senza volgere lo sguardo a tutti, sarebbe stata una mancanza di rispetto nei confronti di alcuni, in quanto lavoriamo per tutti i fedeli, nessuno escluso".

Ora tutti sperano che l'emergenza rientri e che si ritorni quanto prima alla normalità.
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