Dopo tanti anni di degrado il Ponte Romano ritornerà a splendere e a testimoniare le origini della città di Porto Torres. Dal 30 marzo sarà online il bando di gara, con scadenza il 17 maggio, per l'affidamento dell'incarico di revisione e aggiornamento del progetto esecutivo per il consolidamento e il restauro della struttura, compreso il piano di sicurezza, il coordinamento e direzione dei lavori del monumento risalente all'età Augustea.

Nel 2003 il ministero dei Beni Culturali aveva reso disponibili 3 milioni e 350mila euro e la prossima estate potrebbero partire i primi lavori per la rimozione dell'asfalto nella parte alta del ponte, struttura lunga 135 metri che collegava la città con l'entroterra e con le miniere della Nurra. Da oltre dieci anni il progetto esecutivo era fermo nella sede cagliaritana del Segretariato regionale del ministero dei Beni per le attività culturali.

I tecnici ora lo affideranno a dei professionisti che lo aggiorneranno anche nella parte economica con la rimodulazione dei costi differenti da sostenere rispetto al passato. Allo stato attuale il ponte presenta invece lesioni importanti in alcune delle arcate, situazione già evidenziata più volte dai tecnici della Soprintendenza e che pone forti preoccupazioni rispetto alla stabilità dell'intera struttura.

La pavimentazione originale nel Novecento era stata ricoperta con dell'asfalto, per consentire il traffico dei mezzi anche pesanti fino agli anni Sessanta. Il Ponte Romano che cavalca il fiume Rio Mannu verrà sottoposto ad interventi di restauro con le stuccature fra i vari blocchi e la ripresa dei parapetti per riportarli alla quota originale.

Ma soprattutto verrà rimosso da Abbanoa il tubo in eternit che attraversa tutto il collegamento, condotta idrica che alimenta le case ma intralcia il restauro del parapetto del lato sud.

"Il nostro ponte trova i confini più precisi con quello di Ariminium a Rimini di età tiberiana 14-37 d. C. - aveva sottolineato Gabriella Gasperetti, ex responsabile locale della Soprintendenza -. Un gioiello sul quale stanno lavorando gli uffici del Mibact, Segretariato e Soprintendenza per completare lo scavo e il restauro". Per la revisione del progetto esecutivo si ipotizzano tempi pari a 90 giorni mentre la durata dei lavori è prevista di almeno 500 giorni.
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