La pirateria sottrae ogni anno al mondo del libro 528 milioni, pari al 23 per cento del valore del mercato (escludendo scolastica ed export), 1,3 miliardi complessivi al sistema Paese e 216 milioni al fisco. Persi, in termini di mancata occupazione, 8.800 posti di lavoro, di cui 3.600 nella filiera del libro. Per la prima volta una ricerca commissionata dall'Associazione Italiana Editori a Ipsos traccia le dimensioni del fenomeno.

L'INDAGINE ISPOS - L'indagine è stata presentata ieri nella sede del ministero per i Beni e le attività culturali e il turismo, al convegno "La pirateria del mondo del libro. Danni e indispensabile contrasto", organizzato da Gli Editori, l'accordo di consultazione e azione comune dell'Aie e della Federazione Italiana Editori Giornali-Fieg, alla presenza dei rispettivi presidenti Ricardo Franco Levi e Andrea Riffeser Monti e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'informazione e all'editoria, Andrea Martella. Con questa iniziativa viene così inaugurata la collaborazione tra l'associazione degli editori di libri e quella degli editori di quotidiani e periodici su un tema fondamentale per l'intero mondo dell'industria culturale e del mondo dell'informazione. "Sono dati drammatici che vanno al di là di qualsiasi previsione che richiedono un'azione di contrasto e l'educazione degli utenti", ha commentato Ricardo Franco Levi, mentre Andrea Riffeser Monti ha sottolineato come il digitale abbia "portato opportunità ma anche rischi", con un uso abusivo di contenuti: "Dalle rassegna stampa on line digitate e diffuse senza autorizzazione, alla condivisione di pdf di giornali via social o whasapp".

PIRATERIA - Ogni giorno nel nostro Paese si compiono circa 300.000 atti di pirateria (293.000) ai danni del mondo del libro, 107 milioni in un anno. Il fenomeno coinvolge più di un italiano su tre sopra i 15 anni (il 36%), il 61% dei professionisti (avvocati, notai, commercialisti, ingegneri, architetti e altri) e l'80% degli studenti universitari. Secondo la ricerca, presentata dal presidente di Ipsos Nando Pagnoncelli, gli italiani (considerando la popolazione sopra i 15 anni) sono consapevoli che piratare libri, e-book, accedere a banche dati è illecito e illegale: ha risposto affermativamente l'84% del campione di 4.000 intervistati, ma una buona fetta lo considera un comportamento poco o per niente grave (39%) e una decisa maggioranza (il 66%) ritiene poco o per nulla probabile che gli illeciti vengano scoperti e puniti.

WEB - La maggior parte degli atti di pirateria passa attraverso il web: un italiano su quattro sopra i 15 anni (il 25%) ha scaricato gratuitamente almeno una volta un ebook o audiolibro da siti o piattaforme illegali su Internet; il 17% ha ricevuto da amici/familiari almeno un ebook, l'8% ha ricevuto da amici/conoscenti almeno un libro fotocopiato, il 7% ha acquistato almeno un libro fotocopiato.

COPIE PERSE - L'incidenza della pirateria è particolarmente alta tra i lettori forti (lettura giornaliera o settimanale) di libri cartacei (45%), tra quelli di ebook (68%), e tra quelli di audiolibri e podcast (66%). A essere danneggiati sono tutti i settori del mondo editoriale, non solo l'editoria universitaria: le vendite perse nel settore della varia (fiction e saggistica) sono pari a 29,2 milioni di copie (libri ed ebook) all'anno, per un mancato fatturato di 324 milioni di euro. Le copie perse nel settore universitario sono 4 milioni, per un fatturato di 105 milioni di euro, quelle nel settore professionale e banche dati 2,9 milioni, pari a 99 milioni.

LE INTERVISTE - La ricerca Ipsos è stata svolta a novembre 2019 su un campione di 4.000 interviste: 3.338 casi rappresentativi per genere, età, area geografica, professione e titolo di studio e 452 studenti universitari e 466 liberi professionisti.

Mauretta Capuano

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