Faceva il pastore, ha sacrificato la sua vita per la Patria. Il Comune di Burcei ha deciso di ricordarlo nel tempo intitolandogli il "Belvedere", uno dei punti più panoramici del "paese delle ciliegie".

Il soldato Isidoro Frigau, medaglia d'argento al valore militare nella guerra di liberazione, resterà così nella memoria di un paese che, come tanti altri della Sardegna, ha sacrificato tantissimi giovani per la Patria. La Piazza è stata realizzata all'interno dell'area del Piano di edilizia economica popolare, in prossimità della Via Salvo D'Acquisto. La cerimonia alla presenza del sindaco Giovanna Zuncheddu, della Giunta, del Consiglio comunale e di altre autorità politiche, religiose e civili, si svolgerà mercoledì 18 dicembre alle 10,30.

Nato a Burcei nel 1923, Isidoro Frigau è morto a Succisa (Pontremoli), in provincia di Massa, il 15 marzo del 1944. Il soldato è stato insignito della medaglia d'argento alla memoria con decreto del presidente della Repubblica il 25 settembre del 1989.

Frigau, partigiano, faceva il pastore prima di indossare la divisa. Era figlio di Raffaele Frigau, ugualmente pastore, e della casalinga Marcella Frigau. Fu ucciso assieme ad un altro partigiano di 19 anni, Remo Moscatelli.

Nel decreto del presidente della repubblica che gli conferiva la medaglia d'argento, è scritto che Frigau "era partito da Burcei, Comune di montagna della provincia di Cagliari, che all'epoca contava poco più di duemila abitanti. Inquadrato nell'esercito, dopo lo sbandamento seguito alla firma dell'Armistizio l'8 settembre 1943, Isidoro Frigau (nome di battaglia 'Pisu') assieme ad altri commilitoni sardi aveva scelto di restare da parte del Fronte e combattere tedeschi e fascisti".

Rimasto ferito, era riuscito a sparare ancora sul nemico prima di spirare. Il soldatino di Burcei è sepolto a Pontremoli.
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