Il riscatto parte anche dallo studio. Il Polo Universitario Penitenziario dell'Università di Sassari ha registrato ben tre lauree nella sessione estiva.

In luglio è diventato dottore in Scienze Forestali un detenuto della Casa Circondariale di Badu 'e Carros. Si tratta della prima laurea nell'Istituto penitenziario nuorese.

Emanuele Farris, delegato del Rettore dell'Università di Sassari per il Polo Universitario Penitenziario, ha sottolineato: "Questa laurea a Nuoro ci rende particolarmente orgogliosi perché dà senso a tanti sforzi che insieme all'Amministrazione penitenziaria portiamo avanti da anni anche nel carcere di Nuoro. Inoltre, il fatto che lo studente abbia potuto conseguire il titolo nella sede nuorese dell'università rappresenta un deciso segnale verso il pieno reinserimento nella società, una conferma che gli studi universitari possono costituire un viatico, uno strumento decisivo per chi, pur avendo sbagliato, vuole imprimere un cambiamento radicale alla propria vita".

Gli altri due neo dottori si sono laureati in Scienze Politiche e in Filosofia. Massimo dei voti per lo studente detenuto nella Casa di Reclusione di Tempio-Nuchis, che ha potuto discutere la laurea nell'Aula Magna di Sassari come il collega di Nuoro.

Ha invece ottenuto la laurea a distanza uno studente in precedenza detenuto a Tempio, successivamente trasferito ad Asti, che ha discusso la tesi in videoconferenza con la commissione di laurea riunita nella Casa Circondariale di Sassari-Bancali.

Il rettore Massimo Carpinelli ha poi reso noto: "In questi giorni in cui tutti i nostri 50 studenti detenuti sono impegnatissimi a sostenere gli esami della sessione estiva, non solo stiamo inserendo un gruppo di 15 tutor negli istituti penitenziari, ma abbiamo anche aperto la segreteria del Polo, facciamo orientamento negli istituti penitenziari ai diplomati e diplomandi detenuti tutti i venerdì di luglio, e stiamo anche lavorando attivamente con il PRAP e il DAP per portare i nostri servizi informatici negli istituti penitenziari".

"L'intento - prosegue Carpinelli - è quello di permettere agli studenti detenuti di gestire in prima persona la propria carriera universitaria iscrivendosi agli esami, generando i bollettini per il pagamento delle tasse, o facendo un colloquio via Skype con un docente che magari è fisicamente lontano centinaia o migliaia di chilometri. In questo momento abbiamo studenti detenuti in quattro istituti penitenziari sardi e quattro peninsulari, e non possiamo progettare uno sviluppo futuro senza guardare alle nuove tecnologie".
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