"Uccisa dal web: Tiziana Cantone. La vera storia di un femminicidio social" è il crudo titolo del nuovo libro sulla giovane di Mugnano, in provincia di Napoli, che si è tolta la vita il 13 settembre 2016 dopo una gogna mediatica senza pietà dovuta alla diffusione di alcuni video hot che la vedevano protagonista.

Un volume che è anche una scrupolosa inchiesta, firmata dagli autori Luca Robustini e Romina Farace, che arriva proprio in concomitanza con il processo all'ex di Tiziana, e che mira a gettare nuova luce sulla tragica vicenda della giovane, raccontando molti particolari inediti sul periodo antecedente il suicidio.

Fra le varie rivelazioni contenute nel libro, realizzato anche grazie alla preziosa testimonianza della madre della giovane vittima, Maria Teresa Giglio, anche la scoperta, nella camera da letto di Tiziana e a distanza di un anno dalla morte, di una scheda di memoria nascosta in un vassoio tra collane e orecchini.

"Con un click si può fare del male – spiega Maria Teresa Giglio - si può uccidere. Il virtuale oggi, per i ragazzi, è come il reale. Per questo noi dobbiamo fare attenzione alle parole che usiamo, il linguaggio che utilizziamo. Tutti devono capire che commentare sui social significa condividere pensieri che non si può sapere che impatto abbiano sul prossimo".

Solo pochi giorni fa anche la trasmissione "Chi l'ha visto?" era tornata a parlare del caso della ragazza, con molti Youtubers che, in diretta, avevano provato a chiedere scusa per aver deriso Tiziana quando le immagini finirono in rete.

Luca Ribustini, giornalista e documentarista, dal 2013 lavora per i principali canali televisivi russi tra cui Ren Tv, per il quale è stato inviato di guerra in Ucraina. Romina Farace, primo legale a rappresentare Maria Teresa Giglio, ricopre la carica di vicepresidente dell'associazione onlus "Tiziana Cantone per le altre".

(Unioneonline/v.l.)
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