Paola Predicatori ama narrare i legami imprevedibili, quelli che nascono tra persone che mai diresti in grado di trovare un punto di contatto. Ama indagare l'animo umano, i suoi moti più reconditi e nascosti, e il suo credo può essere ben riassunto da queste poche righe che leggiamo nel suo ultimo romanzo "Come la luce nei sogni" (Bompiani, 2018, pp. 192, anche e-book): "Ci sono persone con cui cominciamo un dialogo che non si interrompe mai. E ci sforziamo di guardarci sempre con i loro occhi, perché sappiamo che non ne verrà alcun male". È quello che accade a Tiziano e Gioele, i protagonisti del libro. Tiziano ha 47 anni, è senza lavoro ed è costretto a tornare indietro, dalla grande città alla provincia da cui era partito carico di ambizioni. Vive in un garage e si sente perdutamente vuoto dentro. L’unico a stargli vicino è il nipote, Gioele, un ragazzo che non riesce a uscire da una sorta di mediocrità che pare avvolgerlo e che lo porta a non reagire neppure alle continue vessazioni di un bullo di paese. Scopriranno, Tiziano e Gioele, di avere bisogno l’uno dell’altro. Insieme troveranno un modo per aiutarsi a vicenda, per sentirsi famiglia e affrontare le sfide della vita. Troveranno un terreno comune su cui far crescere un legame, come ci racconta Paola Predicatori:

"Tiziano e Gioele hanno un elemento che li accomuna e che li fa avvicinare. Entrambi sono stati travolti da un evento che non avevano previsto, che non avevano potuto calcolare. Entrambi sono vittime di una violenza: Tiziano ha perso il lavoro e in un certo senso la sua identità. Gioele è vessato da un bullo, si prende le botte, la sua è una violenza fisica. Questo li porta ad avvicinarsi".

Rimangono però molto diversi nel libro. Da cosa deriva la loro diversità?

"C'è il dato anagrafico. Gioele è giovane, ha la spinta verso il futuro che Tiziano non può avere, una spinta che Tiziano non sente più. Tiziano è un personaggio in un certo senso più negativo di Gioele, anche se poi trova la forza di reagire".

Come ci riesce?

"La vita gli dà un'altra possibilità, sotto forma di una nuova relazione. La vita dà a Tiziano quella nuova chance che lui non riesce a trovare da solo, anche perché per lui non è facile rimettersi sulla strada. Perdere il lavoro a una certa età è come ti mettesse di fronte a una sfida a cui non è facile far fronte. Ci vuole molto coraggio, molta fantasia per riuscire a immaginarsi un nuovo futuro".

Insomma, nonostante i tempi duri di oggi i giovani ce la possono comunque fare…

"Non vale per tutti, però molto spesso i giovani hanno dentro di loro la carica che deriva dall’avere ancora molta strada davanti da percorrere. Gioele subisce una violenza che gli taglia la strada, interrompe il suo cammino, però Gioele mantiene una fiducia nella vita che Tiziano non ha".

Perché il titolo "Come la luce nei sogni"?

"Perché nei sogni non c'è veramente la luce, sogniamo un'idea di luce, la immaginiamo in sogno anche se nella realtà non esiste".

Quindi la "luce" che sembrano intravedere i protagonisti è un po' come quella dei sogni, non vera fino in fondo?

"Sì, ci può essere luce nella vita ma poi può venire il buio e durare a lungo. Insomma è una luce che può essere evanescente, appunto come nei sogni".
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