"Gentile redazione,

sono una vecchia signora di non robusta costituzione fisica. Un anno fa ho ricevuto un 'kit' di bidoni per la raccolta differenziata dei rifiuti, troppo ingombranti per i miei spazi e troppo pesanti perché io li possa gestire.

Sono cominciate allora le mie visite all'ufficio comunale per le relazioni con il pubblico, relazioni garbate ma nessun consiglio realistico: dovevo aspettare, il problema degli anziani sarebbe stato trattato, ma intanto il sindaco e la giunta sono decaduti e nulla è stato fatto.

Ora sono arrivate le istruzioni-ingiunzioni: un perfetto algoritmo , selezione scientifica dei rifiuti da depositare sfusi o contenuti in appositi sacchi semitrasparenti o biodegradabili e compostabili nei suddetti bidoni da esporre sulla pubblica via per poi ritirarli secondo l'orario del calendario di raccolta. Una corvée per me non sostenibile. Di nuovo la via crucis negli uffici. Rifiuto per principio di pagare cooperative varie perché pago la Tari e le ritenute comunali. Finale: raccolgo i miei sacchettini, pochi per volta, e li 'conferisco' all'isola ecologica (per ora, grazie a Dio, guido la mia auto): sempre una corvée, ma più sopportabile.

Ma c'è un problema: non mi prendono il 'secco differenziato' e allora io lo colloco sulla pubblica via nel giorno stabilito, ma nel sacchetto regolarmente semitrasparente. Per non recare danno ai vicini ho deciso di precisare nome e piano.

Ecco, se forse qualcuno volesse occuparsi del problema, molti nella mia condizione ne sarebbero davvero grati".

Carla Dell'Agata - Cagliari

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