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Fraticello, Sterna comune, Beccapesci, Gabbiano roseo e Cavaliere d’Italia sono alcune tra le specie di uccelli che stanno trovando casa a Corru Mannu. Grazie al progetto di economia circolare applicata alla mitilicoltura - che vede in prima linea Medsea e Nieddittas cooperare in nome della salvaguardia ambientale - si popola l’isolotto artificiale realizzato con i gusci delle cozze nella zona umida nel Golfo di Oristano

La parola d’ordine è “economia circolare”. Quella che la fondazione Mediterranean Sea and Cost Foundation, istituzione no profit che promuove la tutela e lo sviluppo sostenibile degli ecosistemi costieri, e Nieddittas, che gestisce l'intera filiera della mitilicoltura nel golfo di Oristano, hanno posto al centro del progetto sul riutilizzo dei gusci dei mitili per la costruzione di un isolotto artificiale presso lo stagno di Corru Mannu, in territorio di Arborea. Sostenere l’insediamento e la nidificazione di alcune specie di uccelli è l’obiettivo dell’iniziativa nata all’interno di Maristanis, progetto di cooperazione internazionale per la tutela e la gestione integrata delle zone umide costiere del Golfo di Oristano.

L'isolotto realizzato con i gusci delle cozze. Foto concessa
L'isolotto realizzato con i gusci delle cozze. Foto concessa
L'isolotto realizzato con i gusci delle cozze. Foto concessa

L’isolotto ha una forma ovoidale, è lungo circa 20 metri, largo 7 e alto 2 e risulta, quindi, quasi completamente immerso nell’acqua. È formato da 2000 sacchi di iuta pieni di gusci di cozze, derivanti dalla lavorazione di Nieddittas, sistemati manualmente attraverso l’ausilio di un natante, che ha permesso il trasporto dei materiali nel luogo e il supporto in acqua di due sommozzatori che hanno coordinato le attività. Nell’area dove sorgono gli stabilimenti di Nieddittas, cui la Regione ha affidato la tutela e salvaguardia del sito, l’isola artificiale gode di una posizione favorevole per la nidificazione, lo svernamento e la migrazione di importanti specie di uccelli acquatici e marini migratori. Lo spazio interno all’argine è stato ulteriormente riempito di scarti di gusci di cozze, stratificate e man mano compattate per rendere la superficie stabile e calpestabile. Lo strato superficiale dell’isolotto è costituito da uno strato misto di gusci frantumati, cozze e bisso per rendere la superficie accogliente per i futuri ospiti dell’isolotto.

Corru Mannu, zona umida di pregio, già negli anni ‘70 viene inserita nella lista delle zone umide di importanza internazionale predisposta sulla base della convenzione Ramsar. In base alla direttiva comunitaria “Habitat” viene dichiarato sito di interesse comunitario e zona di protezione speciale e conseguentemente inserito nella rete Natura 2000, un sistema di aree dedicate alla conservazione della biodiversità, caratterizzate dalla presenza di habitat e specie faunistiche e floristiche di elevato interesse. L’isolotto ha iniziato a ospitare la nidificazione del Fraticello, della Sterna comune, del Beccapesci, del Gabbiano roseo e del Cavaliere d’Italia.

L’innovazione introdotta da Nieddittas si differenzia da esperienze simili per il materiale che viene utilizzato, ovvero i gusci dei mitili derivanti dagli scarti di lavorazione. Nell’area protetta di Corru Mannu si sperimentano, dunque, soluzioni basate sulla natura. Ciò che accade in questo caso dove gli isolotti sono delle aree naturalmente protette dalla predazione di animali selvatici o domestici inselvatichiti o randagi; la distanza della sponda permette il passaggio di mezzi e personale senza che si disturbi la delicata fase della nidificazione; l’utilizzo del progetto per azioni di divulgazione ed educazione ambientale, candidando l’area come un laboratorio naturalistico all’aperto.

L’isolotto, per la sua distanza dalla terraferma «non consente l’accesso ai predatori come gatti, ratti o cani - spiega Alessio Satta, presidente della fondazione Medsea - e potrà essere adattato e promosso in altre zone umide», attraverso l’uso di scarti per la costruzione di aree di nidificazione o di ripristino ambientale. «Con l’isolotto artificiale recuperiamo gli scarti che diventano una risorsa in ottica di economia circolare blu - continua Satta - e miglioriamo le condizioni di conservazione della biodiversità di questi fondamentali bacini - le zone umide - che ospitano il 40 per cento di tutte le specie animali e vegetali viventi del nostro pianeta».

«Nel febbraio 2022, un fatto significativo è avvenuto per il Capitale naturale italiano: il Parlamento ha introdotto la tutela dell’ambiente della biodiversità e degli ecosistemi tra i principi fondamentali nella Costituzione - afferma Caterina Murgia, amministratore delegato di Nieddittas -. La modifica costituzionale ha elevato a principio della Repubblica la tutela della biodiversità, un’azione indispensabile per le generazioni presenti e per quelle future. Questa innovazione riveste un immediato e prezioso valore per la conservazione della biodiversità. Noi, da sempre impegnati a perseguire questo obiettivo saremo sempre più attenti per creare nella società civile una maggiore consapevolezza sul ruolo della ricerca scientifica e di ogni singolo cittadino nel cogliere le sfide ambientali del momento».

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