Tensioni geopolitiche e navi giganti, cambia il traffico marittimo
Il rapporto di Assoporti e Srm: nei porti sardi record di merci nel Sud. Nel Nord dell’Isola domina il traffico passeggeriPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Le tensioni geopolitiche modificano il traffico marittimo e la Sardegna non è esente dagli scenari che cambiano. La crisi del Mar Rosso, dove i ribelli Houthi dello Yemen continuano a minacciare le navi che transitano nello stretto di Bab el-Mandeb, stanno delineando nuove rotte del traffico marittimo, come emerge anche dal Rapporto 2024 curato da Assoporti e Srm (il Centro studi che fa capo a Intesa Sanpaolo), pubblicato circa un mese fa e presentato a Napoli il 19 luglio. Ciò che balza subito agli occhi è la diminuzione consistente della media delle navi transitate dal Canale di Suez: erano 71 al giorno nel periodo gennaio-maggio 2023, sono diventate 37 nello stesso lasso di tempo del 2024. Praticamente dimezzate. La rotta di Capo di Buona Speranza, quella che doppia l’Africa e risale lungo l’ovest del continente, è sempre più trafficata con quasi 3000 navi al mese che optano per quella soluzione, contro le circa mille che nell’aprile del 2024 sono passate da Suez. E questo nonostante la missione militare europea, a cui partecipa anche l’Italia, per il pattugliamento e la scorta delle navi civili nell’area dello stretto di Bab el-Mandeb, dove i pirati e i ribelli Houthi cercano di far valere la propria presenza sull’area con mezzi come droni e missili.
I numeri
È vero, spiega peraltro il rapporto, che il trasporto marittimo si mostra resiliente e la media del valore dei container trasportati nel mondo è quasi raddoppiata rispetto ad aprile del 2019, però è anche vero che i noli hanno subito forti rialzi nei costi (la crescita del valore dipende da questo), mentre l’affidabilità è in leggero calo con un innalzamento (a 4,74 giorni) dei ritardi nel trasporto container, dovuto appunto alla scelta di rotte più lunghe e meno agevoli (si pensi alla ricerca anche di percorsi alternativi sull’Artico per raggiungere i porti del Nord Europa). “Le tensioni nel Mar Rosso e le restrizioni all’utilizzo del Canale di Panama per la siccità spingono i traffici su rotte più lunghe. Saranno 12,6 miliardi le tonnellate di merci trasportate via mare nel 2024”, si legge nel rapporto. Peraltro proprio per assecondare le trasformazioni del traffico merci, con il 90% che transita sui mari, si sta andando verso navi sempre più grandi, spia per quanto riguarda la capacità di trasporto di merci liquide (ad esempio il greggio o il gas) che per i mezzi da crociera o quelli container.
Se si guarda poi all’import-export, circa il 28% del commercio estero italiano avviene via mare, per un valore di circa 338 miliardi di euro (il primo Paese come destinazione dell’export marittimo italiano sono gli Stati Uniti con 41,8 miliardi, mentre la Cina è il primo Stato di provenienza delle merci acquistate in Italia dall’estero con 32,8 miliardi di valore). Il 37%, per fare un raffronto, passa invece per le strade, il 10% per via aerea e appena il 2% sulle strade ferrate.
I porti
Nella top ten dei porti container italiani non figurano scali italiani, mentre la classifica è dominata da Shanghai e Singapore. La stessa classifica, in Europa, è guidata da Rotterdam mentre l’unica base italiana è Gioia Tauro (decima posizione in crescita del 4,7% nel 2023).
Venendo poi agli scali dell’Isola, controllati dall’Autorità portuale Mare di Sardegna, che comprende, Cagliari-Sarroch, Olbia, Porto Torres, Golfo Aranci, Oristano, Portoscuso-Portovesme, Santa Teresa di Gallura e Arbatax, le merci movimentate nel 2023 sono state quasi 41 milioni, in calo del 6,7%. Crescono i container, con un più 10%, scendono le rinfuse liquide e solide (rispettivamente -26,6% e -6,9%), soprattutto in conseguenza della riduzione della vendita di prodotti raffinati e forse anche del transito appunto di navi attraverso Suez, facendo calare il cosiddetto bunkeraggio nel Sud dell’Isola. Certamente, per quanto riguarda le merci, la parte da padrona la fa di sicuro Cagliari e Sarroch con oltre 29 milioni di tonnellate movimentate. Passando invece ai passeggeri, il primato spetta a Olbia con oltre 3,5 milioni di passeggeri transitati dallo scalo sui 5,3 milioni dell’intera Sardegna. Se i passeggeri complessivamente hanno fatto registrare nel 2023 un incremento del 7%, la crescita dei croceristi è stata del 96% e ha riguardato soprattutto Cagliari dove hanno fatto scalo circa 343 mila persone. Un dato che fa ben sperare anche per la stagione in corso.