Dove oggi non arriva un pullman dell’Arst arriveranno altri bus. Dove adesso non interviene un cardiologo ci sarà lo specialista a distanza, grazie alla telemedicina. Dove non arrivano i programmi scolastici curriculari fioriranno laboratori e didattica sperimentale. Tutto questo, e molto altro, significa Snai, acronimo di Strategia nazionale per le aree interne, che tra i territori sardi in cui trova attuazione contempla il Mandrolisai, profondo entroterra della Provincia di Nuoro alle prese con un isolamento atavico, una viabilità che ricalca percorsi di guerra, un sistema di trasporti inefficiente.

Laura Deiana, ingegnera responsabile del procedimento per la Snai (foto Pillonca)
Laura Deiana, ingegnera responsabile del procedimento per la Snai (foto Pillonca)
Laura Deiana, ingegnera responsabile del procedimento per la Snai (foto Pillonca)

“La Snai – ricorda Laura Deiana, ingegnere responsabile unica del procedimento per la Comunità Montana, soggetto attuatore del progetto – nasce nel 2013 da un’intuizione dell’allora ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, e si basa su una politica pubblica innovativa, rivolta allo sviluppo delle aree caratterizzate da maggiore sofferenza demografica, economica e di servizi di cittadinanza, da realizzarsi attraverso nuove modalità di governance multilivello. La Comunità Montana Gennargentu Mandrolisai è una delle 72 aree scelte a livello nazionale per l’attuazione di questa strategia. A partire dal 2014 è stato avviato un processo partecipativo di confronto tra le delegazioni ministeriali, gli amministratori locali e i cittadini, al fine di definire le linee di azione e arrivare alla sottoscrizione, nel dicembre 2021, dell’Accordo di Programma Quadro tra i vari ministeri coinvolti, la Regione Autonoma della Sardegna e la Comunità Montana Gennargentu Mandrolisai in qualità di Capofila”.

Le slides di presentazione della Snai (foto Pillonca)
Le slides di presentazione della Snai (foto Pillonca)
Le slides di presentazione della Snai (foto Pillonca)

Grazie a una dotazione finanziaria che sfiora i dieci milioni di euro, consentirà di intervenire per tre anni – da qui al 2026 – su servizi pubblici essenziali (tre le direttrici: mobilità, istruzione e salute) e su iniziative di sviluppo locale come tutela e promozione del territorio, valorizzazione delle risorse naturali e culturali, promozione e sostegno di turismo, agroalimentare e artigianato, promozione del risparmio energetico e di filiere locali di energia rinnovabile. Per favorire la mobilità, specie quella degli studenti pendolari che hanno difficoltà a spostarsi da un paese all’altro per raggiungere la scuola (molti di loro per questo rinunciano all’istruzione secondaria superiore) Snai garantisce un’integrazione del sistema di trasporto studiata da un mobility manager che la Comunità montana ha reclutato apposta. Entro la prossima stagione scolastica l’innovazione sarà tradotta in realtà. Diverse sono le frontiere che si aprono sul fronte della finora disastrata sanità pubblica che in Mandrolisai vede boccheggiare l’ospedale di Sorgono privato nel tempo del punto nascita e di medici specialisti, il servizio 118, che si regge solo grazie all’intervento di specialisti chiamati da altre Asl, la medicina di base sguarnita in diversi comuni. Sani ha l’obiettivo di sviluppare e potenziare la rete dei presidi socio sanitari delle comunità e il sistema dell’assistenza domiciliare integrata e concepire un nuovo welfare di comunità. Particolare attenzione alle cure domiciliari integrate, al percorso nascita riservato alle donne incinte che saranno seguite da personale specializzato. La misura è importante visto che all’ospedale San Camillo il punto nascita è stato cancellato. Così come rilevante è la possibilità, per determinati pazienti, di essere assistiti a distanza attraverso la telemedicina.

La Snai significa potenziamento di servizi e nuove prospettive ma Alessandro Corona, presidente della Comunità montana Gennargentu Mandrolisai non dimentica il tempo passato invano.

Alessandro Corona, presidente della Comunità montana Gennargentu Mandrolisai (foto Pillonca)
Alessandro Corona, presidente della Comunità montana Gennargentu Mandrolisai (foto Pillonca)
Alessandro Corona, presidente della Comunità montana Gennargentu Mandrolisai (foto Pillonca)

“Di Snai si parla dal 2014 e soltanto oggi siamo arrivati a una svolta. Mi chiedo dunque: questi interventi, così farraginosi, cosa producono oggi? Se fossero stati messi in atto dieci anni fa, probabilmente, ora non ci troveremmo in una situazione di questo tipo. A questo punto bisogna capire quanto queste misure possano effettivamente incidere sulla situazione attuale affinché non degeneri. Sicuramente incideranno, ma siamo comunque in ritardo rispetto alle necessità di questo territorio. Mi spiego con un esempio: se oggi cade un muro occorre intervenire subito perché non ne cadano altri. E queste sono le criticità della Strategia nazionale aree interne”.

Quanto al resto, Corona confida sull’utilità degli interventi. “Le misure che noi abbiamo studiato – osserva – sono sicuramente interessanti, a cominciare dal sistema della viabilità e dei trasporti che può creare vantaggi nell’immediato, appena partirà. Però fin da oggi bisogna pensare al futuro. La Snai è concepita in modo tale che gli interventi programmati oggi possano avere anche un futuro, al di là della dotazione finanziaria disponibile attualmente”.

Il percorso da compiere è lungo e difficile. Lo ha sintetizzato di recente davanti agli amministratori ea gli attuatori del progetto con la lucidità e la competenza che la contraddistingue Laura Deiana: “Voglio citare la frase che è diventata il motto della Snai Gennargentu Mandrolisai: dove stiamo andando non ci sono strade. Spero che le tracceremo insieme”.

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