Madre e figlio di Sestu diplomati a pochi giorni una dall’altro. Prima lui, Cristian Fadda, 19 anni, all’istituto “Azuni” di Cagliari, indirizzo grafica e comunicazione; poi lei, la madre, Ornella Frau, 52 anni, originaria di Orroli, al Pertini, servizi sociali e sanitari.

Praticamente a unirli adesso c’è un altro cordone ombelicale. Insieme si erano iscritti cinque anni fa alle superiori, insieme hanno tagliato il traguardo finale. Attraversando difficoltà. Con spirito di sacrificio e passione. Come tutti gli studenti che non dimenticheranno mai il loro primo importante traguardo, il diploma.

Per Cristian soprattutto il periodo della pandemia Covid è stato impegnativo. «Sono stati due anni molti complicati, io studiavo materie che non si conciliano a mio avviso con la didattica a distanza. Non è questione di connessione a Internet, ma la grafica pubblicitaria, la realizzazione di filmati, hanno bisogno di una lezione in presenza per poter davvero conoscere i rudimenti di quello che spero possa diventare il mio lavoro». E nell’ultimo anno, frequentato di nuovo in classe, Cristian ha dato il meglio di sé: promosso con 90, dopo una serie di esperienza scuola-lavoro in tipografie e altre attività dove ha potuto toccare con mano quello potrà essere il suo futuro. «Ora mi godo l’estate, poi vedremo. Mi piacerebbe subito trovare un lavoro in questo settore, adoro Gavino Sanna e Massimo Vignelli. Ero partito affascinato dai filmati, adesso non mi dispiace neppure la grafica pubblicitaria. Ma non escludo l’Università, magari Scienze dell’educazione>.

È stato più complicato Ornella Frau conciliare i suoi impegni scolastici, quelli familiari di moglie e madre di tre figli, con lo studio e il lavoro. «Non ho mai smesso durante questi cinque anni di accudire una persona anziana la notte, il lavoro mi serviva anche per pagare le ripetizioni, ne avevo bisogno soprattutto per materie come la matematica, mentre quelle su igiene e assistenza medica erano le mie preferite e mi hanno portato a un soddisfacente voto finale di 65. Ce l’ho fatta grazie a un grande spirito di sacrificio, all’aiuto di mio marito Giuseppe e dei miei figli, ma soprattutto grazie alla motivazione: l’avevo promesso ai miei genitori, Dina e Piero, che mi sarei diplomata. Loro non ci sono più ma ci tenevano tantissimo, purtroppo da ragazza a Orroli per me non era stato facile studiare. Ho potuto farlo adesso, ne sono veramente orgogliosa. E spero di poter proseguire gli studi: vorrei ottenere il titolo di operatore socio sanitario, mi piace aiutare la gente e farlo diventare una professione».

A tavola a pranzo madre e figlio

primogenito spesso parlavano della loro esperienza a scuola, si confrontavano sui programmi delle materie comuni, si prestavano i libri di italiano, storia e inglese. «Ci siamo confrontati anche sulle tracce dei temi nel giorno dell’esame», sorride Ornella.

Cristian Fadda (19 anni) e Ornella Frau (52) (foto Paolo Carta)
Cristian Fadda (19 anni) e Ornella Frau (52) (foto Paolo Carta)
Cristian Fadda (19 anni) e Ornella Frau (52) (foto Paolo Carta)

Cristian ricorda il giorno in cui nello zaino a scuola si è accorto di non avere il libro di italiano: <Me l’aveva preso mia madre, e non era una scusa», sorride.

Più in generale quello di mamma Ornella e del figlio Cristian è un successo scolastico che lega l’intera famiglia. Giuseppe Fadda, 59 anni, geometra, impiegato in una importante azienda idraulica di Sestu, ogni sera si è occupato dei tre figli Cristian, Nicolas (16anni) ed Elisa (11), per consentire alla moglie di andare prima a ripetizione, poi a scuola, quindi al lavoro. La più felice del doppio diploma probabilmente è la piccola Elisa: «Ha sofferto il fatto che mancassi ogni sera», si commuove Ornella Frau mentre abbraccia la piccola di casa.

Due diplomi, due modi diversi di viverli: Cristian ha festeggiato con i compagni di classe, la classica doccia con la bottiglia di spumante al termine dell’orale; Ornella non ha detto niente a nessuno, è uscita di casa come se dovesse andare a fare la spesa ed è tornata con il diploma in mano. «Non ho voluto nessuno, mi sarei emozionata troppo». L’abbraccio tra madre e figlio sotto lo sguardo del resto della famiglia è una sorte di lode per tutti.

Paolo Carta

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