Il Pd Ogliastra? Dicono sia meglio di Beautiful, dove fondati rumors rivelano di un’imminente storia d’amore tra Brooke e Taylor. Roba da non dormirci la notte. Battute a parte la stagione vissuta dal partito in Ogliastra dimostra come le dichiarazioni d’intenti precompilate, utili alla vigilia di una competizione elettorale, suonino davvero stonate quando si arriva in un Tribunale, come due coniugi litigiosi.

“Quando c’è la possibilità di scegliere tra due mozioni, tra due quarantenni con un ruolo nel territorio non possiamo che essere contenti”. (Ivan Puddu, febbraio 2023).

A casa Dem l’amore che strappa i capelli è finito da tempo. E se i 1005 tesserati sperano in una imprevista ma auspicata riconciliazione i protagonisti si trovano in una situazione davvero poco invidiabile. Un giudice civile del Tribunale di Lanusei, presa visione delle carte, deve decidere se le elezioni per la segreteria provinciale si sono svolte secondo le regole oppure no. L’udienza si è tenuta il 19, la decisione potrebbe arrivare a giorni. A investire l’arbitro della questione Matteo Stochino, 42 anni da Ilbono, presidente del Consiglio comunale di Lanusei, al culmine di una crescente tensione con il candidato che i voti hanno decretato vincitore, ossia Ivan Puddu, 45 anni, imprenditore turistico di Baunei.

Matteo Stochino (Archivio us)
Matteo Stochino (Archivio us)
Matteo Stochino (Archivio us)

Il 13 febbraio, all’indomani dell’election day Puddu festeggia la vittoria, 480 voti contro i 330 di Stochino, ovvero 33 delegati a 27. Punto, gioco, partita? Affatto. Stochino afferma di voler attendere i risultati definitivi, ossia la riunione della commissione congressuale, l’organo deputato a chiudere la fase congressuale proclamando il segretario e i componenti l’assemblea.

In pochi giorni il partito va in frantumi. Come può un grande esercizio di democrazia diventare un pasticciaccio brutto? Un dibattito capillare e costruttivo, circolo su circolo, dichiarazioni al miele su unità d’intenti e collaborazioni, slogan all’unisono. Tutto bene fino alla conta dei voti. Terminato lo spoglio Ivan Puddu, di Baunei, della corrente che fa capo a Salvatore Corrias, è certo di aver ottenuto 33 delegati contro i 27 di Matteo Stochino, che a sua volte sostiene di essere indietro di appena un voto, 31 a 29. Il 16 febbraio si riunisce la commissione provinciale che esamina una lunga serie di contestazioni. In primis problemi legati alla presentazione delle liste. Ad esempio a Gairo la lista, presentata in ritardo, non avrebbe rispettato il criterio dell’alternanza di genere, obbligatorio. Stesso scenario a Bari Sardo dove rischia di essere cassata la nomina del nuovo segretario. A Perdasdefogu non sarebbe stata presentata la lista collegata al candidato Ivan Puddu. E poi Villagrande, in cui la lista sarebbe stata depositata da una persona non autorizzata. E poi problemi molto importanti a Tortolì. Non bastasse grane di diversa caratura sul fronte tessere. Al netto dei cavilli il lavoro della commissione va avanti e proclama Ivan Puddu segretario, nonostante Stochino chieda di attendere il pronunciamento della commissione. Accade il 1 marzo, due settimane dopo il voto. Un’attesa giustificata dal pasticcio in divenire. Stochino presenta ricorso rivolgendosi alla commissione nazionale. «Visto le numerose e gravi violazioni segnalate – scrive Stochino – e in particolar modo l’eccezione di intervenuta decadenza di cinque componenti su 11 della commissione, e la contestata incompatibilità del componente indicato in surroga, e l’illegittimità di tale nomina, considerato che il numero dei componenti residui, (5 su 11, quindi meno del 50 per cento), si chiede la remissione degli atti alla competente organizzazione del partito per le conseguenti determinazioni». In sintesi Stochino contesta il fatto che cinque componenti della commissione provinciale non avessero i requisiti. «Una commissione che non poteva funzionare perché 5 membri su 11 erano candidati con Puddu ha deciso di proclamarlo segretario e per farlo ha volutamente e vistosamente violato tutte le regole congressuali. Ciò mi costringe, per il grande rispetto che nutro nei confronti del mio partito, a valutare, unitamente ai miei sostenitori, la possibilità di impugnare la decisione».

Tuttavia qualcosa non funziona nei tempi decisionali all’interno del partito. Per la commissione nazionale il ricorso Stochino sembra non essere una priorità. Il lavoro di Puddu va quindi serenamente avanti, con la nomina di metà dei membri della segreteria e la partecipazione all’assemblea regionale. Il segretario non alimenta le polemiche: “Sono stato eletto dagli iscritti nonostante qualcuno voglia cambiare le regole del gioco”.

La mozione vincitrice comincia ad avvertire un certo fastidio per l’interesse della stampa nei confronti di un caso politico di prim’ordine. Destinato a divenire giudiziario. Infatti l’attesa per la decisione della commissione nazionale spinge Stochino a rivolgersi al Tribunale civile di Lanusei per chiedere una sospensiva. Il Tribunale fissa l’udienza per il 19. Ed ecco che con un tempismo da incorniciare la commissione nazionale il giorno 18 boccia il ricorso di Stochino non entrando neppure nel merito. Avrebbe dovuto rivolgersi agli organi competenti a livello regionale. Questo il succo del ragionamento. In attesa della decisione del giudice il partito cerca l’impossibile normalità. Le divisioni sono insanabili, sebbene Stochino non abbia mai parlato di un addio al partito. Intanto in vista delle comunali a Tortolì si assiste a migrazioni non ordinarie in liste avverse. La riprova che nel Pd è normale quello che negli altri partiti è eccezionale.

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