L’atmosfera fiabesca delle Isole Borromee
La storia dell’isola Bella, Madre e dei Pescatori inizia nel XIV secolo, quando i Borromeo, potenti feudatari toscani, ne diventano proprietariUna veduta dall'alto delle Isole Borromee (So. Pi.)
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Dalla splendida cittadina di Stresa, gioiello del ricco scrigno del Lago Maggiore, si può raggiungere l’arcipelago delle isole Borromee: tre isolotti di diversa dimensione che impreziosiscono il già suggestivo panorama, fatto di acque calme e di delicati pendii montuosi. Dalla sponda piemontese del lago si possono dunque ammirare in tutta la loro bellezza, cullate dal lento infrangersi dell’acqua sulle rive e decorate dai colori del mattino che le illumina con raggi brillanti ma discreti o del tramonto che, giocando con le ombre create dai monti, le rende ancora più poetiche.
La storia dell’isola Bella, Madre e dei Pescatori inizia nel XIV secolo, quando i Borromeo, potenti feudatari toscani, ne diventano proprietari, si trasferiscono nella zona e avviano quindi la loro trasformazione. Ancora oggi la famiglia possiede le prime due, chiamate anche isole “sorelle”, oltre agli scogli emersi conosciuti come Castelli di Cannero per via delle rovine di fortificazioni medievali. Nel tempo la località ha incantato turisti di ogni parte del mondo: da Hemingway, molto affezionato anche a Stresa, che scelse come ambientazione di una parte del suo romanzo “Addio alle armi”, oltre che come sua dimora per lunghi periodi, ai reali d’Inghilterra, che spesso hanno fatto visitato questi luoghi incantati. Dieci minuti di navigazione e il tour può iniziare. La traversata è possibile sia utilizzando i collegamenti pubblici sia le alternative private. La prima tappa è l’isola Bella, che ospita il seicentesco palazzo Borromeo, con i saloni e le camere del piano nobile, segno di chiarissimo sfarzo e di potere: la sala del trono, quella della regina, quella del pianoforte creano un’atmosfera da favola. Poi le grotte, ricoperte di pietre e conchiglie, e i suoi scenografici giardini, organizzati in dieci terrazzamenti sovrapposti, che accolgono una svariata quantità di piante esotiche. La sede ha incantato anche Napoleone, che insieme a sua moglie Giuseppina trascorse alcuni momenti della sua vita e a cui è dedicata una sala. La visita dura almeno due ore.
Per la pausa pranzo è consigliata l’isola dei pescatori, dove si possono gustare pietanze a base di pesce di lago. È l’unica che può essere visitata nella sua interezza ed é anche l’unica abitata stabilmente. La sua caratteristica risiede nei vicoli graziosi ed è vivacizzata dal mercatino in cui sono proposti prodotti di artigianato locale; un’ulteriore attrazione è la processione delle barche da pesca illuminate che, a Ferragosto, portano la statua dell’Assunta in processione attorno all’isola.
L’ultima tappa è l’isola Madre. I suoi giardini incantevoli offrono ai visitatori un’idea chiara dei fasti del casato. Massima cura è data alla flora e alla fauna: pavoni bianchi, fagiani dorati e pappagalli affascinano quotidianamente i turisti, così come la prima camelia del lago e l’imponente cipresso Kashmir. La primavera è il periodo migliore per poter godere pienamente delle bellezze del luogo. Per la visita serve almeno un’ora.
I turisti sono ammessi da marzo a novembre, che é anche il periodo migliore per godere della massima espressione della natura di questi luoghi incantevoli, che uniscono storia e arte, natura e interventi umani, passato e presente per un’esperienza indimenticabile.