La promessa era quella di una stretta. Il risultato lascia a desiderare. E anzi: nelle ultime settimane le chiamate moleste di call center, da “abbiamo ricevuto il tuo curriculum” a “la sua bolletta aumenterà ma noi siamo in grado di evitarlo”, sono aumentate.

Eppure l’Agcom continua a mostrarsi fiduciosa sull’efficacia delle nuove misure anti-truffa telefonica. «I dati di settembre-ottobre hanno confermato che il filtro precedente ha fermato circa 40 milioni di telefonate al mese di quella tipologia. È presumibile aspettarsi che un numero altrettanto esorbitante di chiamate con finti numeri di cellulari venga bloccato prossimamente», ha dichiarato Massimiliano Capitanio, commissario Agcom, intervenuto a Next Economy.

Ma anche l’ultimo blocco sulle chiamate commerciali in arrivo da finti numeri mobili italiani non ha arginato il diluvio di telefonate. Una misura che si aggiunge a quella già operativa dal 19 agosto, relativa alle false numerazioni fisse. L’obiettivo resta lo stesso: smascherare chi falsifica il Caller ID per proporre servizi e prodotti, spesso con pratiche aggressive o fraudolente.

Nel dettaglio, tutte le chiamate che arrivano dall’estero ma utilizzano numerazioni mobili italiane verranno sottoposte a una verifica tecnica immediata. Sarà il sistema a stabilire se il numero esiste davvero, a quale operatore è assegnato e soprattutto dove si trova realmente. Il controllo incrocerà il database della portabilità con la posizione dell’utenza, per capire se la chiamata proviene da un legittimo utente in roaming oppure da un server che imita un numero italiano.

Le telefonate che non supereranno i controlli saranno bloccate automaticamente. La delibera del 6 novembre ha inoltre ampliato il perimetro del provvedimento includendo anche numerazioni specializzate, come linee satellitari o dedicate alle comunicazioni machine-to-machine, e prevede il blocco delle chiamate provenienti da operatori esteri che non adottano gli standard tecnici richiesti.

Ma basterà per arginare il fenomeno? Le associazioni dei consumatori invitano alla prudenza. «Ci si aspetta una progressiva diminuzione delle chiamate commerciali, che però non spariranno totalmente – avverte il Codacons –. Continueranno ad arrivare le chiamate dei call center legali italiani, quelle con numerazioni estere reali e quelle con numerazioni italiane falsificate ma originate dal territorio nazionale». E non solo: ci si attende che i call center illegali tentino di aggirare il sistema. In questi giorni stanno arrivando tante telefonate da prefissi territoriali vicini. Oppure si sfruttano numeri e server situati all’estero, dalla Danimarca alla Grecia, passando per altri Paesi europei e non solo, per rendere più difficile il tracciamento delle chiamate.

Per questo c’è chi sostiene che la soluzione debba essere più radicale. Consumerismo No Profit sta raccogliendo firme per rendere illegali i contratti stipulati via telefono: già 100.000 cittadini hanno aderito alla petizione, che sarà portata in Parlamento per avviare una revisione complessiva delle regole sui contratti a distanza.

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