Tre titoli del Grande Slam vinti a Melbourne, Parigi e New York, a Wimbledon fermato solo in finale da uno strepitoso Alcaraz sul filo di lana del quinto set, più la vittoria alle Atp Finals di Torino: per Novak Djokovic un’altra stagione da incorniciare, che ha portato il serbo al record di tornei Major vinti (24, ha staccato i rivali di sempre Rafa Nadal e Roger Federer fermi a 20 e 22). A 36 anni sembra che il sole non debba tramontare ancora sulla superiorità di Nole, da quasi tutti gli addetti ai lavori considerato il giocatore più forte di tutti i tempi, il tennista perfetto, per usare la definizione di Nick Bollettieri, il guru dei coach mondale, lo scopritore di Agassi e Steffi Graf.

C’è un dato che evidenzia più di tutti la stagione d’oro del campione serbo: il rapporto tra partite vinte e quelle perse. Nole ha riportato nel corso del 2023 71 vittorie e sette sconfitte. Sì, solo sette sconfitte, di cui due contro Sinner (nel girone preliminare delle Atp Finals e nella semifinale di Coppa Davis) e una contro Musetti a Montecarlo

Un record assoluto, l’ennesimo di una carriera memorabile?

John McEnroe (foto archivio)
John McEnroe (foto archivio)

John McEnroe (foto archivio)

No. I meno giovani guardoni di tennis probabilmente lo ricordano, ma ci sono stati giocatori in passato che nell’arco dell’intera stagione hanno dominato più dello straordinario Nole versione 2023, senza per altro – proprio come il serbo – coronare il sogno del Grande Slam (cioè la vittoria nello stesso anno solare dei quattro tornei più importanti al mondo, Melbourne, Parigi, Wimbledon e Flushing Meadows). A proposito, l’ultimo a vincere il Grande Slam, recitano gli almanacchi e la storia del tennis, è stato Rod Laver nel 1969: un’altra era tennistica, considerando l’evoluzione di racchette, palline, campi, corde e la diffusione di questo sport oggi nel mondo.

Il primato in questa particolare statistica è dello spettacolare John McEnroe, che nel 1984 giocò 85 match vincendone 82: sì, solo tre match del genio statunitense quell’anno si conclusero con una sconfitta (in pratica vince il 96,47 per cento dei match disputati). Una di queste è diventata storica: la finale del Roland Garros contro Ivan Lendl: John andò in vantaggio di due set e di un break nel terzo, giocando un tennis mai visto prima sulla terra battuta, con i piedi incollati sula linea di fondo, colpendo la palla quasi di controbalzo e attuando un quasi sistematico serve and volley. Poi la svolta: un diverbio con un fotografo che azionava una macchina un po’ rumorosa e da qual punto il match cambiò inerzia: la vittoria del tennista ceco (oggi cittadino statunitense come John) probabilmente impedì a Mc Enroe di coronare il sogno del grande Slam.

I più curiosi troveranno negli archivi le altre due sconfitte i Mc Enroe nel 1984: quella contro l’indiano Armitraj (attore in un famoso film della saga di 007 con Roger Moore) al primo turno di Cincinnati e in Coppa Davis contro lo svedese Sundtsrom. 

Jimmy Connors (foto archivio Unione Sarda)
Jimmy Connors (foto archivio Unione Sarda)
INTERNAZIONALI D'ITALIA INDOOR, CONNORS DURANTE L'INCONTRO VINTO CONTRO STEEB

Solo quattro sconfitte nel 1974, un rapporto del 95,88 per cento di successi: è l’anno d’oro di Jimmy Connors, che vinse tre tornei del Grande Slam (Australia, Wimbledon e Forrest Hills a New York) e saltò il Roland Garros in polemica con la Federazione internale che aveva intrapreso una battaglia contro il Wtt di cui Connors faceva parte (il Wtt era un’associazione di tennisti che prendeva parte a tornei al di fuori dal calendario ufficiale).

Roger Federer (foto archivio)
Roger Federer (foto archivio)
epa10185671 (FILE) - Roger Federer of Switzerland celebrates winning his 4th round match at the Wimbledon Championships, in London, Britain, 05 July 2021 (reissued 15 September 2022). Federer on 15 September 2022 released a statement reading that the Laver Cup held on 23-25 September in London will be his final ATP event to compete in. EPA/NEIL HALL EDITORIAL USE ONLY EDITORIAL USE ONLY *** Local Caption *** 57028537

In questa particolare classifica anche Roger Federer, immancabilmente, che chiuse il 2005 con 4 sconfitte (su 85 match, il 95,29 per cento di vittorie) e il 2006 con cinque sconfitte su 97 match. Nel 2005 sua Maestà Roger perse in semifinale a Melbourn contro il russo Safin e in finale a Parigi contro Nadal, ma poi vinse Wimbledon e Flushing Meadows, inanellò una serie di 35 vittorie consecutive interrotta in finale al Master Atp dall’argentino Nalbandian. E nel 2006 Roger si aggiudicò tre prove del Grande slam, perdendo solo sulla terra del Roland Garros: dei cinque match persi, in quattro alla fine strinse la mano a Rafa Nadal, all’epoca considerato bestia nera dello svizzero, più la sconfitta in finale a Cincinnati contro Andy Murray.

Bjiorn Borg (archivio Unione)
Bjiorn Borg (archivio Unione)
DURANTE UN AZIONE CONTRO JIMMY CONNORS

Sei match persi su 90 match è il record di Bijorn Borg nel 1979 (93,3 per cento) mentre Djokovic nel 2015 perse soltanto sei match su 88 disputati (93,18 per cento di successo, meglio di quest’anno). Al settimo posto in questa speciale graduatoria Ivan Lendl nell’anno 1986 (92,5 vittorie, ma giocò meno rispetto agli altri: 80 partite, sei sconfitte. Un’annata particolare: si giocarono solo tre slam perché l’ultimo, Melbourne, fu spostato a gennaio, collocazione attuale, per evitare che in Australia andassero solo giocatori poco motivati a fine stagione. Lendl vinse Parigi e New York e anche molti altri tornei, Roma incluso, ma fu sconfitto da Boris Becker a Wimbledon, l’unico Major che manca nel suo importante palmares.

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