La storia infinita di Cristiano Ronaldo, l’uomo che ha fermato il tempo
A quasi 40 anni il campione portoghese continua a sorprendere e a battere record della storia del calcioIl gol in rovesciata realizzato da Cristiano Ronaldo nella sfida del 15 novembre in cui il Portogallo ha battuto la Polonia 5-1
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Una prodezza per ricordare a tutti che la sua storia non è ancora finita. Il gol realizzato su rovesciata a Porto ricorda (da lontano) il balzo leggendario del 2018 con la maglia del Real Madrid, accolta dagli applausi degli increduli tifosi della Juventus. Alla soglia dei quarant’anni Cristiano Ronaldo ha lasciato il segno in Nations League nella gara tra il suo Portogallo e la Polonia, dove ha anche realizzato un secondo gol. È qualcosa di grande, l’ennesima conferma del campione capace di fermare il tempo, l’infinito atleta sempre alla ricerca della perfezione fisica e tecnica e di nuove barriere da abbattere.
Cr7 tra i più grandi
Quando si parla di giocatori forti, dei più forti, non si trova mai un profilo che metta d’accordo esperti e tifosi. Impossibile fare una classifica di merito, diverse le epoche e i contesti: troppo ampia la platea dei candidati, troppo lunga la storia del calcio. Da Maradona a Messi, da Pelé a Di Stefano, da Cruijff a Van Basten, da Meazza a Riva, da Beckenbauer a Maldini, da Best a Ronaldo (il Fenomeno), da Yashin a Buffon. Si potrebbe andare avanti all’infinito, fare nomi e elenchi è giusto un esercizio teorico tra idee e passioni differenti. Di sicuro però c’è un calciatore che ha travolto numeri e statistiche, superando le leggi dello spazio e del tempo: Cristiano Ronaldo da Madeira, piccola isola portoghese dell’Atlantico, ha abbattuto tutti i record possibili degli almanacchi del calcio. Abilissimo di destro, di sinistro, di testa, veloce come pochi, ha nell’inarrivabile fiuto del gol il suo marchio di fabbrica.
Impressionante il curriculum con la Nazionale, dove ha appena infranto l’ennesima barriera: 132 vittorie con i colori rossoverdi grazie alla spinta delle sue 217 presenze (nessuno come lui in tutto il mondo) che hanno avuto il battesimo nel lontanissimo 2003. Ma è soltanto uno dei traguardi raggiunti dal campione portoghese, che va a segno nelle squadre di club ininterrottamente da ventidue anni, quando alcuni suoi prestigiosissimi colleghi, come Bellingham o Yamal, non erano neanche nati.
La rivalità con Messi
Giusto Leo Messi, due anni più giovane del portoghese, riesce a tenere medie di questo livello. Sono il primo e il secondo nella classifica dei giocatori più prolifici della storia: le statistiche assegnano a Cr7 928 gol nelle partite ufficiali, seguito dal campione del mondo argentino con 877. I due massimi interpreti degli ultimi vent’anni di calcio hanno spazzato via il record di 820 reti del giocatore ceco-austriaco Joseph Bican, che resisteva dal 1955. In questo elenco di stelle assolute seguono Romario (760 gol), Pelé (757), (Gerd) Muller (732) e l’eterno Robert Levandowski, che a 36 anni non sembra avere alcuna intenzione di fermarsi: ha appena raggiunto la leggenda ungherese Puskas a quota 704 reti. I bomber italiani più efficaci seguono a grandissima distanza: al primo posto c’è Silvio Piola con 333 reti complessive tra campionato, coppe e nazionale, seguito da Francesco Totti, che è arrivato a quota 316.
La Nazionale (e il paragone con Riva)
Ronaldo è nettamente primo anche nella classifica dei marcatori in Nazionale, dove ha raggiunto la vetta di 133 reti, seguito dal solito Messi a 118. A parte l’iraniano Ali Daei, con i suoi 109 gol, gli altri cannonieri sono a distanze siderali, come i leader delle nazionali più appariscenti: Lukaku in Belgio è a 85 gol, Neymar in Brasile a 79, Klose in Germania si è fermato a 71, Kane in Inghilterra viaggia a quota 68, Villa è il recordman in Spagna a 59, Giroud in Francia a 56. E l’Italia? Il record è sempre di Gigi Riva, con 35 gol in appena 42 partite. Proprio la percentuale di realizzazioni rispetto alle presenze rende prestigiosissima la posizione dell’eroe del Cagliari: la sua media di marcature in Nazionale è dello 0,83 per cento, quasi un gol a partita. In tutto il mondo pressoché nessuno come lui (a parte in qualche Paese calcisticamente irrilevante), se si toglie il bomber del grande Real Madrid Ferenc Puskas, che ha trascinato l’Ungheria degli anni Cinquanta con l’incredibile percentuale di 98 gol in 99 partite (0,99). Riva nella sua carriera accorciata dai tanti infortuni ha fatto meglio di Ronaldo (133 gol in 217 presenze, 0,61 per cento) e Messi (112 gol in 189 partite, 0,59).
I numeri e i tanti record
Neanche adesso che ha scelto di spostarsi in Arabia Saudita, in un campionato lontano dai riflettori delle superleghe europee Cristiano Ronaldo ha interrotto il suo feeling con il gol e le realizzazioni in sfide di primo livello in Nazionale lo confermano. Come la freschissima doppietta realizzata nel 5-1 del Portogallo sulla Polonia. Tra i mille record conquistati dal campionissimo lusitano ci sono le classifiche cannonieri vinte in Inghilterra, in Spagna, in Italia e (ora) in Arabia Saudita. Poi è un elenco senza fine di barriere statistiche infrante: è l’uomo che ha giocato in sei edizioni dei campionati europei (e nessuno è arrivato a cinque), ha segnato in cinque edizioni dei mondiali, ha il record di gol in Champions League, è il più grande marcatore della storia del Real Madrid (la squadra più vincente del mondo). Ha segnato in tutti gli stadi italiani in cui è sceso in campo in appena tre stagioni (con la maglia della Juventus). L’elenco potrebbe continuare all’infinito, come quello dei trofei conquistati: dai tanti campionati vinti alle cinque Champions, al campionato europeo, ai cinque Palloni d’oro, alle quattro Scarpe d’oro. Neanche in Arabia Cr7 ha deciso di abbassare il livello (con la maglia dell’Al-Nassr) e continua a rinviare il giorno dell’addio: «Non so quando smetterò», continua a ripetere l’attaccante classe 1985. «Finché il fisico me lo consentirà andrò avanti, senza troppi pensieri sul futuro». Il nuovo traguardo è fissato sui mondiali del 2026, non è ancora il tempo di fermare leggenda del ragazzo (ex) partito da un puntino in mezzo all’Atlantico e arrivato in vetta al calcio degli ultimi vent’anni e soprattutto quello di sempre.