In pochi secondi risponde a qualunque domanda di cultura generale, ma tratta anche argomenti specifici, persino quelli strettamente specializzati. È alla base della guida autonoma delle auto, può far funzionare gli impianti per le produzioni agricole. Risolve problemi informatici, sa tradurre un libro in qualunque lingua del mondo: genera testi, componimenti, addirittura sceneggiature, sempre nel brevissimo spazio di qualche secondo. E sono solo le cose più elementari del software con potenzialità infinite che potrebbe presto affiancarsi a tutte le attività umane, rivoluzionando la vita quotidiana di chiunque.

Il futuro è già realtà

Ci sono già da tempo esempi semplici e a portata di mano con i conosciutissimi (dal grande pubblico) di sistemi come Siri o Alexa, ma ora il piano di ricerca e investimenti sull’intelligenza artificiale ha messo la freccia. Si moltiplicano gli investimenti e le ricerche in tutto il mondo, con progetti in evoluzione continua. Basti pensare che attualmente solo negli Stati Uniti ci sono ben 450 startup (guarda caso con il traino della solita Silicon Valley in California) impegnate a dare una dimensione sempre più pratica al cervello automatico in arrivo dal web.

La definizione

Ma ecco la definizione che la piattaforma Chat.Gpt. elabora in pochi secondi quando risponde alla domanda “Spiegami cos’è l’intelligenza artificiale”. È una delle tecnologie più discusse e innovative degli ultimi anni, scrive in chat, «che promette di rivoluzionare il modo in cui le imprese e la società nel suo insieme operano e prendono decisioni». La ricerca corre veloce, le risposte della robotica virtuale ancora di più, con la sua possibilità di raccogliere informazioni di qualunque tipo nel mare infinito del web. Le applicazioni pratiche trovano spazio nel mondo dell’informatica, delle imprese, della finanza.

Come nasce

L’idea di fondo dell’intelligenza artificiale è molto semplice: sviluppare macchine dotate di capacità autonoma di apprendimento e adattamento, ispirate ai modelli della conoscenza umana. «È un campo interdisciplinare concentrato sulla creazione di macchine intelligenti», continua Chat.Gpt, «che possono svolgere compiti normalmente collegati a un intervento umano. Ciò viene realizzato attraverso l'uso di algoritmi di apprendimento automatico che utilizzano dati storici per imparare e migliorare continuamente le proprie prestazioni». C’è l’altra faccia della medaglia. La crescita verticale delle potenzialità dell’intelligenza artificiale comincia a creare dubbi e timori sulle possibili conseguenze legate a un cervello autonomo in grado di muoversi senza alcun tipo di verifica umana. Da qui la grande attenzione sul problema sicurezza e sulla veridicità delle informazioni proposte e condivise: non sempre il cervellone automatico è in grado di distinguere tra fonti corrette e false. Un vulnus che potrebbe aprire lo spazio a disinformazione, propaganda e utilizzo distorto degli strumenti in arrivo dal web.

I timori per il futuro

«L'Intelligenza artificiale è stata applicata con successo in molti settori», sottolinea ancora, parlando di sé, «tra cui il riconoscimento vocale, la guida autonoma e il rilevamento delle frodi finanziarie. Tuttavia ci sono anche preoccupazioni tra cui l'impiego potenziale in campo militare, la disoccupazione causata dalla sostituzione delle lavorazioni umane con l'automazione, e la possibile violazione della privacy dei dati personali. Per mitigare questi rischi, è importante che gli sviluppatori dell’intelligenza artificiale adottino una prospettiva etica e responsabile durante lo sviluppo di queste tecnologie. Devono anche essere attentamente monitorate da organizzazioni governative e indipendenti per garantire che l'IA sia utilizzata in modo sicuro e giusto».

La necessità di un controllo

La sensazione è che l’intelligenza artificiale abbia il potenziale per migliorare in modo significativo la vita del futuro, spaziando dall’applicazione nei sistemi industriali a quella delle più banali attività domestiche. Non si può correre però il rischio che il controllo umano diventi all’improvviso secondario. E Chat.Gpt lo sa: «È importante considerare attentamente i rischi e le opportunità che ne derivano. Siamo in una fase di sviluppo, e un uso corretto di questa tecnologia può rappresentare un cambiamento positivo. Ma un utilizzo sbagliato o irresponsabile può portare a conseguenze dannose».

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