Si chiamano mummie vegetali o anche “semi dormienti”. Nel 1879 la Michigan State University aveva avviato un esperimento conservando centinaia di semi in bottiglia. A fine aprile una di queste bottiglie è stata aperta ed è arrivata la scoperta: undici piante della stessa specie hanno germogliato. Così sono state ritrovate 17 specie che credevamo estinte. Le piante dormienti si sono risvegliate. La prova scientifica di come i semi possano rimanere nascosti sottoterra anche per centinaia d’anni e poi all’improvviso risorgere. Quando accaduto non è un caso isolato.

Tra gli highlander in verde ci sono anche sei piante di palma da dattero provenienti da una partita di semi di circa duemila anni fa recuperata nel sito archeologico di Masada, città teatro di un drammatico assedio in epoca romana.

Letargo

Le piante hanno un letargo che può durare ere geologiche, condizione dettata dai tortuosi percorsi dell'evoluzione. Questa resistenza non dipende nemmeno dalle temperature. Per molti semi, non è necessaria la cura criogenica, a bassissima temperatura, per mantenersi in perfetta forma. Due settimane fa in Michigan hanno iniziato a germogliare piante che fanno parte del più antico esperimento sulla longevità dei semi ancora in corso.

La vicenda

La storia la racconta il New York Times e comincia nel 1879. Il botanico William James Beal riempì venti bottiglie. In ognuna cinquanta semi di ventuno specie vegetali. Piante invasive, raccolte vicino al campus di East Leansing.

L’idea originaria del programma era aprire le capsule temporali ogni cinque anni per mettere alla prova la capacità di resistenza di queste piante. Chi è stato poi incaricato di proseguire l’esperimento, che sarebbe dovuto finire nel 2100, ha pensato di allargare l’arco temporale a vent’anni.

Di fortunosi errori in questa storia c’è ne sono tanti. Ad esempio una delle piante highlander, il Verbascum blattaria, erbacea di origine euroasiatica molto diffusa anche in Italia dove è conosciuta come verbasco, è finita nell'esperimento per sbaglio.


Il verbasco, foglie barbose, stami porporati e leggermente pelosi, è stato introdotto nel Nord America nel XIX secolo e ha velocemente colonizzato i prati incolti di questa area verde del Midwest.

Il Times racconta come il botanico ottocentesco avesse in mente un'altra varietà, il cosiddetto Tasso barbasso (Verbascum thapsum). Ma non è andata così, per fortuna. Dei cinquanta semi di Verbascum blattaria presenti nelle bottiglie aperte fino ad oggi, 31 sono germinati dopo mezzo secolo, 34 dopo sessant'anni anni e 11 lo scorso aprile dopo 142 anni. Il Verbascum è stato quindi a furor di popolo eletto come campione assoluto di questo esperimento.

I semi parte dell’ultima bottiglia aperta che non sono ancora germogliati saranno comunque sottoposti a diversi trattamenti, come il bagno di vapore o gli ormoni, per verificarne eventuali tracce residue di vitalità. Una sorte di rianimazione.

Nuova vita

La disciplina che studia la capacità di sopravvivenza dei semi si chiama ecologia della resurrezione. La lezione che si può apprendere da questa esperimento è molto importante. Se una pianta può rimanere in sonno sottoterra per oltre un secolo è un pericolo costante. Specie se la specie in questione è infestante. Potrebbe spuntare all'improvviso in aree dove sono in corso interventi per ripristinare la vegetazione selvatica. Molte piante infestanti sono tristemente famose per essere un osso duro.

l Verbascum blattaria non è l'unica pianta che ha così tanta pazienza. Nel 2012 in Siberia è stato ritrovato e riprodotto in laboratorio un deposito di semi di una pianta endemica dell'area, la Silene stenophylla, risalente a 32 mila anni fa. Molto del materiale, ormai inattivo, era sepolto sotto uno strato di quasi quaranta metri di permafrost dove era stato occultato da uno scoiattolo preistorico. Ma una piccola parte dei tessuti era sopravvissuta ed è stata riprodotta con successo in vitro riportando alla luce una varietà di Silene ormai estinta. Il codice genetico di questi semi è ora in fase di studio e sequenziamento alla University of Natural Resources And Life Sciences di Vienna.

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