Un menù tricolore per scaldare anche le gelide lande del Polo Sud: tartine e frittura per antipasto, un doppio giro di primi e secondi, torrone, panettoni e litri di vino di accompagnamento. Il banchetto imbandito dai 140 ricercatori italiani impegnati in Antartide nelle attività scientifiche gestite da Enea in collaborazione con il Cnr è stato di sicuro tra i più suggestivi dell’anno. A quindicimila chilometri da casa, a temperature che sprofondano decine di gradi sotto lo zero una piccola comunità italiana non ha infatti rinunciato alle tradizioni natalizie.

Per qualche ora gli scienziati hanno spento i sofisticati strumenti e sospeso il duro lavoro all’interno delle tre basi di Mario Zucchelli (MZS), Concordia e Little Dome C realizzate in pieno deserto antartico per sentirsi in qualche modo più vicini a casa tra piccole e grandi tradizioni.

Tra queste anche il consueto lancio del pallone-sonda dell’Osservatorio meteo-climatologico dell’Enea “effettuato in contemporanea in tutto il mondo agli stessi orari sinottici, a mezzanotte e mezzogiorno locali – spiegano gli esperti - con l’obiettivo di fornire un contributo alla comprensione dei cambiamenti climatici, attraverso lo studio della dinamica atmosferica del continente antartico e delle sue variazioni su differenti scale temporali”.

Il lancio, eseguito tutti i giorni, assumerà a Capodanno un significato particolare. Come da consuetudine sarà compiuto nel piazzale antistante la Stazione Mario Zucchelli alla presenza di tutto il personale. “Una cerimonia benaugurale con cui si festeggia l’inizio del nuovo anno e il giro di boa della campagna estiva, visto che in questi giorni si supera la metà del periodo di permanenza, fatta eccezione per il gruppo di 13 invernanti (winter-over) che rimarranno in completo isolamento durante tutto l’inverno australe nella base di Concordia per proseguire le attività scientifiche e logistiche”.

Il menù

Alla base Mario Zucchelli il Natale è stato festeggiato anche grazie alla creatività e all’inventiva di chef d’eccezione. Francesco Lubelli, con la collaborazione di Vito Mollica ed Emanuele Puzo, ha proposto per il cenone della vigilia un menù a sorpresa ispirato alla tradizione italiana. Tra i piatti, fritti tradizionali, tartine, un doppio assaggio di primi e secondi a base di carne e pesce per soddisfare ogni palato. Il tutto accompagnato da vino, panettoni e torroni”.

Più internazionale il menù proposto dagli chef Luca Ficara e Marco Smerilli a Concordia, la base italo-francese a oltre tremila metri d’altezza sul plateau antartico. “Qui la presenza di personale internazionale rende obbligatorio un menù attento ai diversi gusti e alle diverse tradizioni culinarie del gruppo”.

Se a Mario Zucchelli il lavoro degli chef è stato reso più gravoso dal fatto che il cibo è conservato in una grotta scavata nel ghiaccio e raggiungibile solo in elicottero, a Concordia, come pure nel vicino campo base di Little Dome C, alcune preparazioni sono rese più difficoltose dall’ancora più ridotta disponibilità di cibi freschi. “Inoltre, l’acqua bolle a 85° e le lievitazioni richiedono metodi alternativi, a causa delle condizioni ambientali estreme, come bassa pressione, scarsa umidità dell’aria e altitudine”.

Geni al lavoro

A temperature ben al di sotto dello zero, nonostante la spedizione 2021-22 si svolga durante l’estate australe (a sud dell’equatore le stagioni sono invertite), gli scienziati italiani continueranno le attività degli osservatori permanenti come quelli di sismica, meteorologia, fisica dell’atmosfera e astronomia. Un ventaglio di ricerche inserite nel Pnra, il Programma nazionale di ricerche in Antartide, finanziato dal Ministero Università e Ricerca e gestito da Enea per la parte logistica e dal Cnr per quella scientifica. “La lontananza dalle famiglie sarà comunque attenuata grazie ai progressi tecnologici dei collegamenti satellitari, che consentono con sempre più facilità di effettuare chiamate e videochiamate ai propri cari”.

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