Il 2026 si annuncia come un anno denso di anniversari e ricorrenze, un calendario della memoria collettiva che attraversa storia, cultura pop, musica e cinema.

Sul fronte storico e politico, il nuovo anno segna uno degli appuntamenti più rilevanti della storia italiana: gli 80 anni dalla nascita della Repubblica, proclamata nel 1946 dopo il referendum istituzionale che archiviò la monarchia. «Ottant’anni di democrazia, di sviluppo, di pace», è il messaggio del presidente Sergio Mattarella. «Quale insegnamento dobbiamo trarre da quel che abbiamo realizzato, raccogliendo quanto costruito dalle generazioni che ci hanno preceduto? Il primo valore su cui porre l’accento ce lo consegna la parola “insieme”: la Repubblica ha vissuto e vive del contributo di ciascuno. Dell’impegno, della responsabilità, del sacrificio di ogni italiano. Della loro partecipazione».

Sempre guardando al Novecento, il 2026 ricorda i 40 anni dal disastro di Chernobyl (1986), evento che segnò una frattura nel rapporto tra politica, scienza e opinione pubblica, ridefinendo il dibattito sull’energia nucleare e sulla sicurezza ambientale in Europa. A livello globale cadono anche i 50 anni dalla morte di Mao Zedong, figura centrale e controversa del secolo scorso, la cui eredità ideologica continua a influenzare la Cina contemporanea e gli equilibri geopolitici mondiali. Ricorrono inoltre i 60 anni dalla crisi di Suez, passaggio cruciale nella storia della decolonizzazione e nel ridisegno degli assetti di potere del secondo dopoguerra.

Il 2026 è anche un anno simbolico per i grandi personaggi della cultura pop. Sarebbero cento anni dalla nascita di Marilyn Monroe (1926), icona assoluta del cinema e dell’immaginario collettivo, la cui figura continua a rappresentare il lato luminoso e oscuro della celebrità. Centenario anche per Fidel Castro, protagonista indiscusso della storia cubana e simbolo di un’epoca segnata da rivoluzioni, ideologie contrapposte e Guerra Fredda.

Il cinema avrà un ruolo centrale nelle celebrazioni culturali. Nel 2026 cadono i 50 anni dall’uscita di “Taxi Driver” di Martin Scorsese, film che ha ridefinito il cinema americano degli anni Settanta e consacrato Robert De Niro come uno degli attori simbolo della sua generazione. Compie 40 anni “Top Gun” (1986), pellicola-manifesto dell’estetica e dello spirito degli anni Ottanta, mentre festeggia i 50 anni di “Rocky” (1976), film simbolo del sogno americano e della forza della determinazione, e i 30 anni “Trainspotting” (1996), ritratto ruvido  di una gioventù sospesa tra ribellione e disincanto.

Anche la musica offre ricorrenze di peso. Il 2026 segna i 50 anni dall’uscita di “Hotel California” degli Eagles, uno dei brani più celebri della storia del rock, capace di attraversare decenni e generazioni, e i 60 anni di “These Boots Are Made for Walkin’” di Nancy Sinatra, brano simbolo dell’emancipazione pop degli anni Sessanta e della forza dell’immagine femminile nella cultura musicale.

Insomma: il 2026 si presenta come un anno in cui la memoria collettiva tornerà al centro della scena. Non solo per celebrare, ma per rileggere eventi, figure e opere che continuano riflettersi nel nostro presente.

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