Uno splendore di interni e altrettanta meraviglia nel parco. Impossibile non restare affascinati da Villa Caroli Zanchi, una dimora ottocentesca progettata dall'architetto Giacomo Bianconi e costruita a Stezzano tra il 1838 e il 1840 per Lodovico Caroli (in seguito acquistata dalla famiglia Zanchi). Il fascino delle ville in Brianza è straordinario e la dimora Zanchi non fa eccezione.

«I Caroli, ricchi produttori e commercianti di seta, possedevano diverse proprietà terriere coltivate a mais e a gelso», si legge nella storia raccontata nel sito. «La dimora che vollero edificare come casa di campagna doveva essere postazione per controllare e condurre produzione e commercio, ma anche luogo per soggiorni estivi e per incontri con ospiti di tutto rispetto. Dal pronao, sopraelevato rispetto al giardino geometrico antistante, sorgono 6 colonne che sorreggono il timpano triangolare, un chiaro riferimento all’architettura neoclassica diffusa in Lombardia nel XIX secolo. L’edificio presenta ali laterali che si raccordano al corpo centrale attraverso spazi porticati chiusi; il corpo centrale è caratterizzato anche da una parte aggettante retrostante, scandita da semipilastri e sormontata da timpano triangolare». Facendo ingresso nella villa sembra di tornare indietro nel tempo, per atmosfere e per l’architettura. Alla geometria dell'esterno della Villa fa eco la molteplicità stilistica delle sale interne decorate con motivi a tema.

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Sul retro si apre un immenso giardino, realizzato secondo i criteri romantici del giardino paesistico ottocentesco. Una grande radura a prato, circondata dal bosco, rivela ad ogni angolo suggestioni cromatiche e luministiche particolari. Il giardino informale si raccordava alla villa attraverso un roseto, composto in aiuole geometriche, elemento simbolico riferito ai molteplici significati che la rosa assume nel contesto non solo letterario, ma anche religioso e figurativo.

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Oggi la dimora accoglie eventi di diversa natura, da quelli dedicati al lavoro agli altri più leggeri, come i simposi da matrimonio e feste in genere. Ma non solo.

Nel 1947 Villa Zanchi è stata il set cinematografico del film di Camillo Mastrocinque "il Cavaliere del sogno", distribuito anche col titolo di "l'inferno degli amanti", con Amedeo Nazzari nel ruolo di Gaetano Donizetti. Il film racconta, in maniera romanzata, Il sogno d'amore di Luisa, damigella alla corte di Napoli e di Donizetti.

Gli spazi interni di Villa Zanchi si articolano su due piani, per una superficie complessiva di 6.000 metri quadrati, completamente a disposizione degli ospiti.

Sapienti giochi di specchi sembrano proiettare all'infinito il susseguirsi delle sale che accolgono gli invitati.

Ognuna con il proprio stile inconfondibile, tutte accomunate da un fascino d'altri tempi che incanta gli ospiti, trasportandoli in una dimensione quasi onirica.

«I lampadari in cristallo, i bassorilievi che danzano sui soffitti, le statue ottocentesche che troneggiano sui piedistalli in marmo di Carrara, i pavimenti intarsiati, gli specchi che dilatano gli spazi: ogni dettaglio in Villa Zanchi è un prezioso tassello del mosaico che rende indimenticabile ogni evento che vi si svolge».

Lo stupore e la meraviglia che suscitano le sale interne in chi per la prima volta visita Villa Zanchi, trovano la loro massima espressione nel momento in cui l’immenso parco retrostante riempie lo sguardo del visitatore. Una vasta radura a prato di 40.000 metri quadrati realizzata secondo i criteri romantici del giardino ottocentesco.

Villa Caroli Zanchi non è l’unica dimora di questo genere in Brianza. Tant’è vero che a queste costruzioni è dedicata una iniziativa che si ripropone ogni autunno con successo. Ville aperte in Brianza cattura ogni anno numerosi visitatori. Si può godere dell’apertura di quasi 200 capolavori dell’architettura sparsi in 5 province lombarde. Fra i beni aderenti, non solo i più noti al pubblico sul territorio, ma anche numerose, piccole realtà meno conosciute, che eccezionalmente aprono le loro porte per far sì che il pubblico conosca la ricchissima storia, cultura e produzione artistica del nostro territorio. Ecco dunque che il visitatore può esplorare interessanti musei, riscoprire edifici religiosi, immergersi nelle vie d’acqua e nella natura, perdersi nelle testimonianze dell’architettura industriale e innamorarsi dei piccoli borghi e dei tanti altri siti culturali ricchi di bellezze nascoste che faranno da ricca cornice alle dimore di delizia.

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