Come può uno scooter diventare oggetto di culto in tutto il mondo quasi come la Vespa Piaggio, pur essendo esteticamente squadrato, con le ruote piccole, lungo e poco maneggevole, lento quanto basta? «Sembra tanto scomodo, così basso, ingombrante, al punto che se svolti in via Dante la coda è ancora in piazza Repubblica, ma chi lo guida non ne può fare a meno perché al di là del suo aspetto è comodissimo, consuma poco, ha un fascino vintage, non è mai passato di moda al contrario di quanto è accaduto con i Tmax per esempio. Fateci caso, in giro per le strade di Cagliari ce ne sono ancora tantissimi, per me è irrinunciabile».

Marcello Sanfelice con il suo scooterone (foto concessa da Marcello Sanfelice)
Marcello Sanfelice con il suo scooterone (foto concessa da Marcello Sanfelice)
Marcello Sanfelice con il suo scooterone (foto concessa da Marcello Sanfelice)

Così Marcello Sanfelice, 55 anni, ex team manager del Cagliari calcio e oggi imprenditore turistico, racconta la sua passione per l’Honda CN250, lo scooter nato quasi 40 anni fa, nel 1986, che in America di chiama helix e in altre parti del mondo Fusion o Spazio, ideato dagli ingegneri giapponesi per consentire ai manager di Tokio di muoversi agevolmente nel traffico della capitale nipponica con computer e cartella per i documenti ben riposti in uno spazioso vano tra targa e sedile.

«Dopo l’esperienza con il Cagliari calcio, prosegue Sanfelice – ho lavorato per il Bologna e la prima cosa che ho fatto al mio arrivo sotto le due torri è stata acquistare un Honda CN250. In un ambiente dove calciatori, dirigenti e allenatori girano con fuoriserie, in tanti sorridevano quando arrivavo nella cittadella sportive dal Bologna a Casteldebole, sotto la neve, intirizzito, a brodo del mio scooterone. Ma anche adesso a Cagliari non uso mai la mia auto: porto mia figlia a scuola con lo scooter, se piove siamo attrezzati con lo scaccia-acqua, solo se diluvia con mio sommo dispiacere prendo la macchina».

Marcello Vasapollo con la moglie in centro a Cagliari (foto concessa da Marcello Vasapollo)
Marcello Vasapollo con la moglie in centro a Cagliari (foto concessa da Marcello Vasapollo)
Marcello Vasapollo con la moglie in centro a Cagliari (foto concessa da Marcello Vasapollo)

E c’è una tribù a Cagliari che ha scelto di restare fedele a questo scooter ormai vintage come le vecchie Fiat 500 o le Citroen 2 cavalli. Tra questi l’imprenditore Marcello Vasapollo, anche lui ex dirigente del Cagliari calcio: «Ho ancora il CN250 che acquistai negli anni 90, ormai non lo uso tantissimo ma è per esempio irrinunciabile quando con mia moglie andiamo a cena in centro a Cagliari. Accende sempre al primo colpo. Ed è agile, elegante, sicuro, soprattutto comodissimo: questi i segreti di un uno scooter che a Cagliari fa ancora tendenza».

Alessandro Mazzei con il suo CN250 (foto concessa da Alessandro Mazzei)
Alessandro Mazzei con il suo CN250 (foto concessa da Alessandro Mazzei)
Alessandro Mazzei con il suo CN250 (foto concessa da Alessandro Mazzei)

Alessandro Mazzei lavora all’aeroporto di Elmas che immancabilmente raggiunge a bordo del suo Honda CN250: «Questo è il quarto della serie, il primo l’avevo acquistato a Roma negli anni 90, il più bello a Cagliari, da Motorvogue, la concessionaria Honda che per un periodo fece un’offerta speciale, ricordo ancora il prezzo, 8.450.000 lire. E la città fu letteralmente invasa da questi scooter, i primi scooteroni, molti dei quali ancora oggi si vedono in giro tra via Roma e i bastioni o al Poetto. Non tradiscono mai: fedeli mettono in moto al primo colpo».

Roberto Maxia (foto p. c.)
Roberto Maxia (foto p. c.)
Roberto Maxia (foto p. c.)

Roberto Maxia era il titolare di Motorvogue, la boutique delle due ruote che era stata aperta proprio di fronte all’ex manicomio di Villa Clara: «A un certo punto, ricordo bene che la Honda voleva spingere altri modelli, il CN era un po’ superato alla fine degli anni 90. Così mi misi in contatto con la Honda Francia, li facevo arrivare via mare, in un tir ce ne stavano circa 35, riuscivo a contrattare un buon prezzo, e soprattutto arrivarono a Cagliari colori nuovi come il carta da zucchero o un verde inedito in Italia. L’Honda CN 250 è diventato un oggetto da collezione, ce ne sono ancora tanti in ottime condizioni, esiste un mercato ancora oggi florido tra ricambi e specialisti in grado di revisionare motori e carrozzeria. I motori, a dir la verità , hanno bisogno di pochissima manutenzione: solo un controllo dell’olio ogni tremila chilometri. I consumi? Trenta chilometri al litro. Scordatevi l’alta velocità: il Cn 250 non è un Tmax, ha tutto un altro stile. Ed è per questo che il suo fascino non accenna a diminuire. Come lo dimostrano i prezzi di quelli in vendita nei portali Internet specializzati: per un esemplare in perfetto ordine soprattutto di carrozziera con selleria e cupolino originali si può arrivare a spendere anche 8 mila euro».

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